Giovanni Rossi
“La vita finché resta”
Edizioni Ensemble
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«Voce lirica: cristallina; un po’ di Scuola Romana, di seconda generazione, e un po’ di classicismo, ben frequentato e tanta “vita quotidiana”. Gli ansimi d’amore, le urla di dolore, i palpiti spirituali, la natura, i ricordi che il poeta dona, per poi, subito, ritirarsi, con pudore, definiscono un tracciato di parole che si imprimono nella mente del lettore e che si nascondono sottopelle».
Antonio Veneziani
“E’ stato un tendersi la mano
per creare nuovo sogno.
Mi hai portato a correre
là dove inizia il tuo amore per il vento.
Hai danzato in un sorriso,
era spento. La luce del lampione
come un’amica l’ha subito immortalato.
Poi svanire, ancora, per riapparire:
Continua a essere, la vita
questo peccato di fuga:
Ma il tempo è così poco.
Non avanza neanche
per innamorarsi di chi è nomade,
amica cara.”
Ascolta “Giovanni Rossi “La vita finché resta”” su Spreaker.
“Nessuno si occupa di te
come occupa le proprie mani
ancora bambine, diafane
nei gesti spontanei con giocattoli
ancora in uso – i propri.
Ognuno è di fronte la fatica
di trascinarsi un’infanzia
che soffre al tradimento del gioco.”
Giovanni Rossi (Alatri, 1997) ha pubblicato la raccolta poetica Fantasie naturali (Escamontage, 2019). Suoi testi sono apparsi in diverse antologie. Nel 2020, co-organizza l’evento “Incontro con Escamontage” presso il MACRO, museo d’arte contemporanea di Roma, dove legge alcune sue poesie.
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