Giordano Amato “ISAO Festival”

Giordano Amato "ISAO Festival"

Giordano Amato
“ISAO Festival”
Il sacro attraverso l’ordinario
www.mutamento.org

ISAO Festival torna per la 26. volta
L’edizione 2019 concentra la propria indagine artistica sul tema della follia e dei diritti umani, con particolare attenzione ai diritti dei bambini

Ricercare ciò che di sacro alimenta, non visto, l’ordinario. Questo è il tema ispiratore dell’ISAO Festival – Il Sacro Attraverso l’Ordinario, che propone un’indagine della dimensione spirituale dell’essere attraverso l’Arte. Da ventisei anni ISAO è in viaggio alla ricerca del significato del sacro, a partire dalla qualità quotidiana dell’esistenza, per dialogare con quanto di straordinario esiste, ogni giorno, in ognuno di noi e nella realtà che ci circonda.

La dedicazione alla sacralità nella chiave laica ci porta all’indagine dei dirritti umani, ovvero ai diritti inalienabili dell’individuo, appartenenti all’uomo in quanto tale, dal momento che derivano dall’affermazione del più universale diritto alla vita e all’integrità fisica di cui rappresentano una delle declinazioni principali.

Il programma include 7 proiezioni cinematografiche presso Cinema Massimo e 5 spettacoli teatrali nell’ex-cimitero San Pietro in Vincoli. È un’opportunità a conoscere artisti eccellenti da tutta l’Italia:

MAZE – LABIRINTO, un progetto della compagnia UnterWasser, è una live performance di ombre nella quale sculture e corpi tridimensionali sono proiettati dal vivo su un grande schermo. Una riflessione sull’esistenza tocca i temi quali l’arrivo al mondo, la ricerca di senso, la partenza dal mondo. Galleggiare, immergersi, abbandonare. L’universo lirico è nutrito dai versi e dalle immagini di poetesse come Mariangela Gualtieri, Emily Dickinson, Etty Hillesum, Wislawa Szymborska, Laurie Anderson.

Meridiano Zero da Sassari presenterà EPPOINULLA, uno spettacolo di poesie o forse uno spettacolo con poesie.

ANGST VOR DER ANGST è un lavoro del Welcome Project – The Foreigner’s Theatre che sposa Torino con Berlino. Nello spettacolo, le paure, spiriti irrazionali e divini, si impossessano di persone, paesi, città e persino intere nazioni quando queste perdono il contatto con il proprio materiale inconscio, quando ignorano i conflitti e gli emarginati.

LA STORIA DI MARCO CAVALLO del Teatro delle Selve (Novara) racconta a più voci della prima esperienza di animazione teatrale condotta dentro a un manicomio, a Trieste, nel 1973. Esperienza che aprì il manicomio alla città e contribuì a cambiare “il modo di essere del teatro e della cura”.

Teatro Scientifico (Veneto) ha preparato STANZE PIRANDELLIANE, uno spettacolo itinerante di teatro immersivo su testi di Luigi Pirandello, pensato come un site specific che ogni volta abita i luoghi che lo ospitano. Propone in spazi diversi del teatro alcuni “frammenti” pirandelliani a contatto diretto con gli spettatori, condotti in visita in “camere” distinte per ascoltare il racconto scenico che gli attori offrono loro. Lo spettacolo privilegia “sogni” o “memorie”, che compaiono come fantasmi all’interno delle “stanze”, in cui il personaggio pirandelliano si chiude. Sono stanze spoglie perché sono in realtà luoghi mentali, quasi onirici, abitati da sogni spietatamente lucidi. I testi pirandelliani a cui si fa riferimento sono: “Personaggi”, “L’altro figlio”, “Sgombero” “La verità”.

Inoltre, nell’ambito del Festival, la compagnia promotrice Il Mutamento ZC presenterà il primo studio del nuovo spettacolo PER IL SUO BENE che trae spunto dal famosissimo processo allo psichiatra Giorgio Coda, condannato per maltrattamenti ai suoi pazienti della Certosa di Collegno. La presentazione sarà accompagnata dalla proiezione dell’opera che ha direttamente ispirato lo spettacolo: il docufilm di Marino Bronzino e Claudio Zucchellini PORTA MI SU QUELLO CHE CANTA, che offre una rilettura (a distanza di 43 anni dalla pubblicazione) del libro-denuncia di Alberto Papuzzi e Piera Piatti con lo stesso titolo.

La ventiseiesima edizione dell’ISAO Festival abbraccia l’ottava edizione de IL GRANCHÉ, iniziativa promossa dall’Associazione Il Tiglio ONLUS. L’evento ha l’obiettivo di portare alla luce l’enorme forza creativa molte volte celata che nasce da situazioni di disagio sociale e/o individuale; connettere l’etica con l’estetica, operando in favore di quei cittadini in situazione di difficoltà, destinati all’invisibilità sociale. Gli spettacoli presentati in questa grande kermesse, sono per lo più il frutto di laboratori annuali che professionisti del teatro attivano in situazioni di disagio (comunità terapeutiche, centri di salute mentale, ricoveri per anziani. Il Granché permette quindi una volta l’anno a realtà spesso nascoste e dimenticate di mostrare le loro capacità generative e arricchenti non solo per le persone direttamente coinvolte ma per la società tutta. Questa semplice manifestazione diventa portatrice di una forza pedagogica, per individui e per la comunità. Il benessere, la partecipazione, la comprensione di sé e dell’altro, l’incontro tra diversità non sono effetti aggiuntivi, ma obbiettivi intenzionalmente perseguiti al pari di quelli artistici e culturali.

Le aspirazioni e attività de Il Granché sono molto in linea con il motto della compagnia promotrice Il Mutamento ZC adottato per il triennio 2018 – 2021: SCORRERE IN ALTO. Insieme, le due organizzazioni desiderano di offrire alla cittadinanza torinese un luogo ove la sofferenza, l’apatia, la tristezza non si trasformano in rabbia e lamento ma come in musica fanno il salto di un’ottava è si trasformano in poesia, in un racconto di bellezza.

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