Gianluigi Porro “Passu du ventu”

Passu du ventu. Neos Edizioni

Gianluigi Porro, Gianluigi Pistone, Alberto Salvaneschi
“Passu du ventu”
La prima indagine di “quelli della Canonica”
Neos Edizioni

www.neosedizioni.it

Lorenzo, conosciuto come l’“Artista”, una vita piena di inquietudini e di zone d’ombra, è sparito nel nulla. Verrà ritrovato cadavere da alcuni pescatori a Capo Noli. Il maresciallo Paragorio (proprio come il santo che dà il nome a una delle chiese di Noli) indaga su questa misteriosa morte, aiutato da sette foresti astigiani, “quelli della Canonica”, un gruppo di amici che da qualche tempo hanno trovato la loro dimensione a Voze, nei pressi di Noli (Savona), dove hanno preso in affitto dalla parrocchia la Canonica. Tutte le mattine il primo appuntamento con il mondo di “quelli della Canonica” è il Passu du Ventu. Un luogo sulla strada che da Noli porta a Finale, appena passato il centro di Voze e all’altezza della chiesa di San Pietro, dove la tramontana “picchia forte”. Una trattoria-bar-emporio di alimentari e tabacchi, dove si mangia e si balla e si respira un’aria antica. Dove si parla di orti, di frutta, di legna per la stufa, di caccia e soprattutto si bevono dei bei gotti di vino. Dove si incontrano personaggi stravaganti e allo stesso tempo depositari della memoria dei luoghi.

Cosa si nasconde dietro la morte dell’“Artista”? Un traffico internazionale di droga? Forse il misterioso tesoro del Transylvania, la nave affondata nel 1917 davanti a Bergeggi? Oppure una resa dei conti, che affonda le sue radici ai tempi del fascismo e dei misfatti delle Brigate Nere, come sembrerebbero suggerire delle inquietanti coincidenze? Tra le abituali discussioni sui massimi sistemi, esperienze di vita e letture, cene, indizi e deduzioni, indagini ed esplorazioni nei suggestivi dintorni di Noli (l’Eremo del Capitano, Punta Crena, il Ciappo delle Conche, il Malpasso, lo scoglio del Leone, la Secca dei Maledetti), i sette “vicesceriffi” ottengono molto di più della soluzione di un caso misterioso. Il romanzo accompagna il lettore nell’atmosfera accogliente di un’amicizia profonda e di un percorso di vita comune nella schiva cultura ligure, e coinvolge con le tante storie che si intrecciano fra i monti battuti dai venti e affacciati direttamente sul mare.  

Gianluigi Pistone astigiano, antiquario di professione, amante del mare e della natura vive buona parte del suo tempo in Liguria, a Noli, dove si dedica tra varie cose allo stone balance, l’arte di mettere pietre in equilibrio.

Gianluigi Porro, astigiano, dirigente in pensione del Settore Cultura e Manifestazioni del Comune di Asti e, fino al 2021, direttore del Teatro Alfieri. Continua ad occuparsi di teatro e musica e di molte altre cose avendo da alcuni anni “guadagnato tempo”. Ha affittato con alcuni amici la canonica di Voze.

Alberto Salvaneschi, astigiano di nascita, ex dirigente di una industria farmaceutica, divide la sua vita tra la Normandia e l’Italia. Suona il flauto e ama scrivere.


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