Gianluigi Beccaria
“Cantare la luna o camminarci sopra?”
Una riflessione tra letteratura, scienza e tecnologia
Biennale Tecnologia, Domenica 21 aprile, Torino
www.biennaletecnologia.it
Letteratura, scienza e tecnologia sono culture che si trovano talvolta in equilibrio, talvolta in contrasto. In comune c’è la volontà di antivedere l’esistenza di elementi sconosciuti, o di creare bellezza e simmetrie, oppure semplicemente di seguire un’avventura mentale. In ogni caso è comune allo scrittore e al tecnico l’applicazione al “fare”, allo sperimentare. Li divide forse la non neutralità, l’impegno ideologico, proprio delle scienze umanistiche.
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Gianluigi Beccaria
“In contrattempo”
Einaudi Editore
www.einaudi.it
L’attenzione e l’indugio sono virtú da coltivare per i loro effetti positivi. La velocità porta con sé un’erosione culturale di cui ancora non siamo in grado di valutare le conseguenze. Meglio seguire l’aureo motto «affrettati lentamente»: soprattutto davanti ai messaggi che la lingua dei testi ci comunica.
Un elogio della lentezza Questo è un elogio della lentezza, intesa come elogio della lettura e della scrittura attenta. Se scrivere è indugio intorno al «fare», e leggere un restare in totale compagnia di se stessi, percorrendo un percorso individuale, il testo in quanto oggetto privilegiato deve di conseguenza assorbire ogni attenzione. E l’attenzione e l’indugio sono virtú da coltivare per i loro effetti positivi soprattutto in un’età come la nostra, l’età della velocità. E la velocità porta con sé, insieme ai notevoli agi, un’erosione culturale di cui ancora non siamo in grado di valutare le conseguenze.
IL POSTO DELLE PAROLE
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