Giada Giustetto “Biennale Democrazia”

Biennale Democrazia Biennale Democrazia

Giada Giustetto
“Biennale Democrazia”

www.biennaledemocrazia.it

Giovedì 27 marzo, ore 11:00
Cavallerizza Reale, Torino
Responsabilità collettive. Perché il femminismo serve anche ai ragazzi
Lorenzo Gasparrini, Giada Giustetto, Gaia Gondino.

In seguito a femminicidi o casi di stupro, le persone socializzate come uomini – e che si riconoscono come tali – spesso rifiutano di essere considerati parte in causa. Perché vedersi addossare la colpa di qualcosa che non si è fatto in prima persona? Ci si può considerare collettivamente responsabili senza farsi ostacolare dalla paura di sentirsi colpevoli? Con il filosofo Lorenzo Gasparrini, una riflessione sulla differenza tra colpa e responsabilità nella violenza di genere. E su come promuovere, soprattutto tra le persone più giovani, un agire consapevole che contribuisca al cambiamento sociale.

Sabato 29, marzo, ore 17:00
Polo del ‘900, Torino
Parole e arte per raccontare il conflitto
Enrica Boffetta, Giada Giustetto.
Un gruppo di persone di varia provenienza culturale, sociale e politica, in una serie di incontri preparatori, ha dato vita a uno spazio narrativo libero. Attraverso lo strumento privilegiato del video, ogni partecipante esprime, racconta e condivide la propria esperienza di conflittualità. Proiezione del percorso laboratoriale e dibattito.

Giada Giustetto, laureata in Culture Moderne Comparate, si è specializzata nell’insegnamento dell’italiano L2 e ha svolto attività di ricerca in Storia Culturale presso l’EUI. Da anni lavora nella progettazione didattica e nella formazione in scuole medie inferiori e superiori e svolge attività di docenza a ragazze, ragazzi e adulti presso istituti scolastici, agenzie formative e associazioni del territorio. Attualmente lavora nel Cpia4 di Torino e si occupa di progetti di formazione linguistica e di cittadinanza destinati a richiedenti asilo.

Collabora con Biennale Democrazia da 6 edizioni, occupandosi di redigere i percorsi formativi per le scuole secondarie di primo e secondo grado e di realizzare un progetto che coinvolge i Cpia e altre realtà migranti sul territorio.


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