Gabriella Airaldi “Essere avari”

Essere avari Essere avari

Gabriella Airaldi
“Essere avari”
Storia della febbre del possesso
Marietti Editore

https://www.mariettieditore.it/

Gabriella Arialdi autrice di “Essere avari”, ospite a “il posto delle parole”

L’avaro è un individuo meschino, capace di ogni bassezza, insopportabile alla società in cui vive. La sua figura è avvolta in ogni tempo da biasimo e condanna, ironia e disprezzo. Una fisionomia che ha le sue radici nel mito e nelle sue più recenti riscritture: Creso, Euclione, Shylock, Arpagone, Ebenezer Scrooge, Paperon de’ Paperoni, Gordon Gekko. Nomi che si rincorrono nei secoli per disegnare un identikit spregevole.
L’opinione comune di una vita che oscilla perennemente tra il vizio e la virtù, in una lotta costante, pone l’avidità, il febbrile desiderio di possedere, alla base del comportamento dell’avaro. Eppure, la vita non è un gioco di estremi e le sfumature sono molte.
Avarizia è termine proteiforme, che può indicare diverse cose, in relazione ai tempi e ai luoghi. Quante sono le sembianze dell’avaro? In quanti modi si possono descrivere? E quanti significati racchiude il vocabolo “avarizia”? La questione resta aperta, come accade ai grandi temi di lunga durata.

Sommario
Premessa.
Parte prima. Lontano nel tempo. Preludio. Continuità e rivoluzione. Guerrieri e mercanti. Vizi e virtù. Potenza di un numero perfetto.
Parte seconda. Il canone occidentale. Mille e non più mille. Tempo della Chiesa e tempo del mercante. Contrappunti e sfasature. «Con amore volere». Il canone occidentale. Dibattito sulla modernità. Le metamorfosi del capitalismo. Lunga durata e ultimi fuochi. Fonti e bibliografia.

Gabriella Airaldi, specialista di Storia mediterranea e di Storia delle relazioni internazionali, ha insegnato Storia medievale all’Università di Genova. Con Marietti 1820 ha pubblicato Storia della Liguria (2008-2012), Gli orizzonti aperti del medioevo. Jacopo da Varagine tra santi e mercanti (2017) e Il ponte di Istanbul. Un progetto incompiuto di Leonardo da Vinci (2019).


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