Franco De Chiara
“Sentite un po…”
Ovvero: “Li vuoi quei kiwi?”
Porto Seguro
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Raccontare la discesa del fiume più lungo d’Italia, costeggiandolo in bicicletta, in realtà non è molto difficile. Questo, però, non è soltanto un accurato diario di viaggio, perché c’è molto altro: infinite e spesso imprevedibili riflessioni suscitate proprio da quei settecento chilometri di pedalata in compagnia del Po, incontri con personaggi stravaganti, enogastronomia, amenità varie ed eventuali ai confini del politicamente scorretto, arte e cultura, l’ateismo dell’autore, che da tempo ha sostituito la parola “dio” con “amico immaginario”, lo scenario mozzafiato del Delta, del quale molti nostri connazionali non sospettano nemmeno l’esistenza, la pittura, la storia, il Piano Sequenza finale di “Professione reporter” di Michelangelo Antonioni, il Maestro Gassman, la letteratura… insomma, in questo viaggio accade di tutto.
E, naturalmente, anche tutto il resto.
Con uno stile limpido e deciso, l’autore ci racconta la sua avventura ciclistica, provando a condividere con il lettore il caldo, la fatica, odori, sapori, colori e, soprattutto, preoccupanti overdosi di ironia.
Franco De Chiara, romano, ha collaborato per alcuni decenni con Raitre come inviato e regista. È stato uno degli inviati storici di “Chi l’ha visto?”, fino a quando ha preferito lasciare questo programma per ragioni che non è il caso di ricordare qui. Ha scritto e diretto tre film, curato la regia di una decina di spettacoli teatrali e, purtroppo per lui, coltiva il pessimo vizio di scrivere libri. Ne ha scritti alcuni, anzi, troppi, tra i quali “Il navigante” (2012), “Offerta speciale” (2016), “Via Guglielmo da Spello, 17” (2021).
IL POSTO DELLE PAROLE
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