Francesca Velani “LuBeC Lucca Beni Culturali”

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Francesca Velani
“LuBeC Lucca Beni Culturali”

LuBeC giunto quest’anno alla sua XVIII edizione, è l‘incontro internazionale dedicato allo sviluppo e alla conoscenza della filiera cultura – innovazione, che dal 2021 ospita ISIE, il primo summit internazionale sull’immersività.
Partecipato da un pubblico qualificato di amministratori, dirigenti e funzionari pubblici e privati, professionisti ed operatori del settore, LuBeC è momento cardine del dibattito tra pubblica amministrazione e impresa, luogo di aggregazione e accumulazione culturale, generatore di azioni concrete di sviluppo.

https://www.lubec.it/

La manifestazione metterà l’innovazione – dei processi, dei prodotti, delle tecnologie e della società – al centro delle riflessioni sul presente e sul prossimo futuro, approfondendo il ruolo della cultura come motore della transizione e l’attuazione del PNRR in tutte le misure che interagiscono con la cultura. Saranno presentati e messi a confronto progetti, visioni, strumenti e risultati su temi che vanno dal rapporto tra cultura e metacultura al ruolo dei musei nel futuro, dalla rinnovata alleanza con il design e l’industria alla rigenerazione sociale e culturale dei borghi, dall’accessibilità all’ibridazione dei generi per la crescita delle imprese culturali e creative, fino ai nuovi autori e nuovi pubblici per lo spettacolo dal vivo.

«LuBeC è la vetrina del cambiamento – dichiara Gaetano Scognamiglio, Presidente di Promo PA Fondazione – Fruizioni e valorizzazione dei beni culturali si evolvono velocemente e così anche tutto il mondo che ruota intorno alla cultura. La scorsa settimana, per fare un esempio, la settima edizione di wop art a Lugano ha accolto accanto alle opere su carta opere su NFT, aprendo un dibattito su rapporto fra carta e digitale in un futuro assai vicino. I musei ormai sono aperti al digitale e la fruizione delle opere avviene attraverso percorsi esperienziali con tecnologie immersive. Ai riferimenti tradizionali dei grandi attrattori culturali lentamente si stanno affiancando opere e beni culturali che vengono riscoperti anche grazie alla valorizzazione dei borghi che diventano neo-luoghi dove addirittura andare a vivere e poter lavorare a distanza. Di questo e di altre “mutazioni” si parlerà nella diciottesima edizione di LuBeC che ospita nuovamente ISIE, il summit internazionale su quanto c’è di nuovo nel mondo in materia di immersività».
Per accompagnare il cambiamento, gettare solide basi per il futuro e per il lavoro dei giovani, occorre conoscere a fondo il potenziale del binomio cultura-digitale. Durante la due-giorni torna, dopo il successo della scorsa edizione, ISIE – International Summit of Immersive Experience, dedicato alla pluralità delle esperienze che possono essere vissute a livello intellettuale e sensoriale tra mondi reali e digitali.
Tema della seconda edizione del Summit sarà Musei del futuro, una riflessione con le voci più importanti del panorama italiano e internazionale su come le istituzioni museali adatteranno la propria offerta culturale al linguaggio digitale, sulle possibilità offerte dal metaverso e la nuova produzione creativa che in tale ambiente si sviluppa, su rischi e opportunità di questo nuovo paradigma. Nato in ambito cyberpunk e tornato al centro delle discussioni in tempi recenti dopo gli annunci di Facebook e di altre aziende tech, il metaverso apre a una pluralità di esperienze da vivere a livello emotivo, fisico, intellettuale e sensoriale: in termini di edutainment, le soluzioni per i musei sono pressoché illimitate.
«L’evoluzione è una sintesi fra progresso e tradizione, è spingere in avanti la storia attraverso tecnologia e creatività, veicolare la comunicazione nella logica della diffusione del sapere – afferma Mario Pardini, sindaco di Lucca. La sfida del nostro tempo sta nella valorizzazione e capitalizzazione del nostro immenso patrimonio culturale attraverso mezzi digitali e metodi scientifici, per raggiungere una fruizione più ampia abbattendo le tradizionali barriere analogiche, ma senza abbandonare il valore aggiunto dell’esperienza classica. Tutto questo è LuBeC, l’evento che ci insegna quanto sia importante ripartire dalla cultura, intesa come humus fondamentale e motore di crescita primario della nostra società».
«La cultura è oggi riconosciuta dai policy makers come driver per lo sviluppo sostenibile e fattore determinate per affrontare le pressioni e i bisogni economici, sociali ed ecologici del nostro tempo, stimolo da un lato all’innovazione e alla competitività, e dall’altro alla partecipazione e alla coesione sociale – aggiunge Francesca Velani. Per mettere a terra questa visione servono politiche e progettualità dedicate allo sviluppo a base culturale, fondate su di una reale collaborazione pubblico-privato, e LuBeC rappresenta il luogo in cui è possibile condividere le idee e le soluzioni per vincere questa sfida. Ciò che saremo in grado realizzare oggi, insieme, sarà il nostro patrimonio dopo il Recovery Plan, e potremo considerarlo davvero un investimento se avremo investito nelle persone e costruito modelli produttivi mettendo in dialogo la cultura e creatività con ambiente, sviluppo locale, salute e coesione sociale, occupazione e benessere».


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