Fabio Isman
“Andare per l’Italia razionalista”
Edizioni del Mulino
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Molte nostre città vantano qualche edificio razionalista, riconoscibile per le forme «pure» e l’uso di cemento armato e vetro. Il razionalismo, durato solo dal 1925 al 1940 e ispirato dalle esperienze del Bauhaus, di Mies van der Rohe, Gropius e Le Corbusier, opera una propria originale rivoluzione estetica: fa scaturire la forma del costruito dalla sua funzione e abolisce ogni decorazione. Il nuovo stile «littorio» e il regime fascista, con le sue grandi opere pubbliche, ne oscurerà le novità e la memoria. L’itinerario muove dalle «piccole capitali» dove il movimento esordisce (Milano, Como, Roma), per raccontare piccoli gioielli anche di provincia, come Tresigallo, Sabaudia, Ivrea, Torviscosa, Cosenza e molti altri poco conosciuti che vanno riscoperti.
“Il movimento, iniziato forse come “una pacata campagna di rinnovamento linguistico” (ancora Zevi), si mostrerà invece una temeraria e non piccola rivoluzione stilistica. Che ha lasciato, in tante città, anche più di un capolavoro. Pur incompleto, e non poteva che esserlo, il nostro regesto e il suo itinerario ne hanno indicato alcuni esempi tra (speriamo) i più significativi. Ma ciascun lettore può completarli: scoprendo quanto, di razionalista, si nasconde ancora dove egli vive. Qualcosa, di certo, esiste. Perché, tra le pieghe dello stile littorio e del dopoguerra, il razionalismo è durato più a lungo di quanto normalmente si creda.”
Fabio Isman, giornalista e scrittore, è stato per molti anni inviato del «Messaggero». Con il Mulino ha pubblicato «Andare per le città ideali» (2016), «L’Italia dell’arte venduta» (2017), «1938, l’Italia razzista» (2018), «Andare per l’Italia degli intrighi» (2020), «La Roma che non sai» (2023).
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