Enrico Testa “Pietre di sosta”

Enrico Testa. Pietre di sosta. Manni Editori

Enrico Testa
“Pietre di sosta”
Poetica e poesia
Manni Editori

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In armonioso accordo con il titolo della collana, Enrico Testa mette al centro la lingua, il suo profumo, la sua fuggitiva e ammaliante presenza. L’apertura è un dialogo, da operetta morale: della poesia, con grazia e leggerezza, si interrogano ragioni, forme, rapporti con il sogno e con il visibile. Prende campo una drammaturgia del poetico: la tensione tra il qui e l’altrove, il dialogo con gli scomparsi e con i viventi, con le loro passioni e miserie. E si mostra, della poesia, il nodo tra incanto e disincanto, la ferita nella bellezza, la coscienza del tragico e il riverbero di luce che lo può accompagnare. Stando, poi, in ascolto dei poeti, Testa dà avvio a un movimento del dire che dalla traduzione del classico e dalla sua “imitazione” si disloca con forza immaginativa verso la propria voce. Un’ampia scelta, infine, delle poesie racconta le stazioni mirabili di un cammino.    Antonio Prete

Enrico Testa, nato nel 1956 a Genova, dove insegna Storia della lingua italiana all’università. 
Ha pubblicato le raccolte poetiche Le faticose attese (San Marco dei Giustiniani, 1988), e con Einaudi In controtempo (1994), La sostituzione (2001), Pasqua di neve (2008), Ablativo (2013), Cairn (2018) e L’erba di nessuno (2023). Ha tradotto il Filottete di Sofocle (il Mulino, 2021), Finestre alte di Philip Larkin (Einaudi, 2002) e Milk Wood di Dylan Thomas (Einaudi, 2021). Nel 2023 ha pubblicato “Erba di nessuno” con Einaudi: questo libro è candidato al Premio Strega Poesia 2024.


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