Conversazione
di
Livio Partiti
con
EMILIANO GUCCI
"NEL VENTO"
FELTRINELLI
“Là dentro c’era la mia nuova verità: corri, da oggi corri più veloce che puoi e per sempre.”
§
Quanto
tempo impiega un centometrista per correre la sua gara perfetta? Circa
dieci secondi. Oppure una vita intera, il tempo di questo romanzo, se
sui blocchi di partenza, nella mente di un uomo tormentato dal passato,
si spalanca la voragine dei ricordi. Il protagonista sa fin da bambino
di essere consegnato alla corsa, e lo sa perché la velocità è il solo
rimedio possibile per scappare dai mostri che gli hanno portato via il
fratello, ammazzato a bastonate dal padre, una mattina, sulla neve
fresca, e poi Caterina, il suo unico amore. Telecamere, sponsor,
pubblico eccitato, anabolizzanti e combine, ci sono tutti gli
ingredienti che fanno di questa finale la gara definitiva; soltanto il
vento della vittoria può riaccendere la luce su un futuro diverso. La solitudine del centometrista
come sottile e spietato ritratto di una condizione di vita:
l’estraneità a se stessi, ai propri bisogni più intimi; la necessità
della corsa come smemoratezza, come anestetico. Emiliano Gucci trasforma
il passo dell’atleta in una grande, ventosa metafora: si corre per
esorcizzare il vuoto, per la paura di fermarsi a pensare. Si corre e
basta, senza nemmeno chiedersi il perché.
§
Emiliano Gucci è nato a Firenze nel 1975. Ha pubblicato i romanzi Donne e topi (Fazi, 2004), Sto da cani (Fazi, 2006), Un’inquilina particolare (Guanda, 2008) e L’umanità (Elliot, 2010), oltre a Firenze carogna
(Pagliai, 2009), raccolta di brani in prevalenza usciti sul quotidiano
“la Repubblica”. Ha pubblicato anche articoli e racconti su quotidiani,
riviste e antologie, e collabora attualmente con il “Corriere
Fiorentino” (edizione locale del “Corriere della Sera”).
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