Elisabetta Tiveron “Natale a Venezia”

Natale a Venezia

Elisabetta Tiveron
“Natale a Venezia”
Racconti naviganti
Neos Edizioni

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Sedici racconti natalizi, metafore del necessario cambio di rotta auspicato da quanti amano davvero Venezia
A cura di Elisabetta Tiveron e Caterina Schiavon  

Sedici racconti che intrecciano il momento festivo per definizione, quello natalizio, con le atmosfere veneziane, esplorando tematiche di attualità (il cambiamento climatico, il turismo di massa, la fragilità della città lagunare) e scandagliando la varietà di sentimenti che innervano i rapporti umani. A Venezia, immersa nell’acqua e attraversata dai canali, i mezzi natanti sono elementi strutturali della quotidianità. Se, pertanto, la presenza di imbarcazioni in racconti ambientati nella città lagunare è gioco-forza, in questa quinta edizione dell’antologia natalizia venezianaesse diventano materia prima narrativa, comprimarie non casuali, talvolta vere e proprie protagoniste delle storie, dove l’elemento nautico è metafora di un viaggio interiore, un simbolo della complessità della città e delle sue relazioni con il mondo esterno.  Una vogata natalizia in sandolo diventa viaggio interiore e riflessione sulla vita, sulla morte, sul ricordo dei propri cari perduti, sulle migrazioni attraverso il Mediterraneo e sul significato del Natale; il pescivendolo che si immerge nel cuore pulsante del mercato ittico e cede alla tentazione delle ciambelle e del viaggio nella sua topetta; una lussuosa nave da crociera attraversa una Venezia futuristica mentre si prepara una rivolta contro un regime oppressivo e persecutorio; una nonna accoglie la nipote Cecilia e le sue amiche per un Natale alternativo, rivivendo ricordi passati durante un giro in vaporetto; Valentina affitta l’antica dimora di famiglia a facoltosi turisti americani, ma un senso di mistero aleggia sulla casa; Leda e Gianni, due anziani veneziani ripercorrono la loro vita, tra ricordi e rimpianti, la loro storia d’amore, intrecciata con quella della città e il giorno di Natale costruiscono barchette di carta che galleggiano leggere nel tempo; un viaggio in barca a vela che doveva essere romantico si trasforma per una coppia nello specchio di un amore in crisi, tra ricordi e tensioni, e l’ormeggio a Venezia sancisce un punto di non ritorno; in una laguna ormai desertica, il cui barche sono diventate carri, capanne, totem, il giovane Rico scava negli asciutti canali alla ricerca di oggetti e scopre un anello.

Tita, mezzadro di una famiglia veneziana, nel Natale del 1913 si reca in città a bordo di una caorlinaper incontrare la nobildonna Giulia; un’uscita a remi in laguna nord come regalo ad un’amica che sta attraversando delle difficoltà, momento fatto di parole, di silenzi e di bellezza; in un cantiere nautico veneziano, alcune imbarcazioni lì a riposo e in manutenzione durante le feste natalizie si raccontano storie sui propri “umani”; Anna e Marco stanno viaggiando in barca in laguna quando si trovano di fronte l’isola abbandonata di San Clemente dove la ragazza si inoltra nei padiglioni del vecchio ospedale psichiatrico; a Venezia l’acqua è ormai quasi scomparsa per le chiusure costanti delle paratoie che arginano il mare ormai altissimo, un gruppo di giovanissimi sfida le autorità, lanciandosi in velocità con i barchini in laguna aperta, dove ancora c’è acqua vera e non sintetica, fino a toccare la grande diga; nel carcere femminile della Giudecca una giovane detenuta veneziana, appassionata vogatrice da ragazzina, vede realizzarsi un piccolo sogno grazie a una docente: un’uscita a remi in laguna, il giorno di Natale; Venezia è infestata da “risorti”, due sopravvissuti giunti a bordo di una barca a vela si imbattono in una macabra celebrazione natalizia organizzata dai non-morti; un carico di palline natalizie che si perde nell’acqua ed una storia toccante e piena di dolcezza; un’escursione alla scoperta della laguna di Venezia nel momento di maggior bassa marea dell’anno.Le diverse voci narrative esplorano in modo sorprendente ed inconsueto le innumerevoli sfumature dell’acqua invernale (alta, bassa, serena, corrusca, malinconica, grigia e spenta, scintillante di riflessi, appannata dalla nebbia o rifulgente nel sole invernale) e le profondità dell’animo umano, le relazioni interpersonali, il legame indissolubile tra l’uomo e l’ambiente.Un’antologia che si fa metafora del necessario cambio di rotta auspicato da quanti amano davvero Venezia.  

A cura di: Elisabetta Tiveron e Caterina Schiavon
Introduzione poetica di Francesca Boccaletto.
Racconti di: Gabriella Bampo, Beatrice Barzaghi, Gianluigi Bodi, Gabriella Bosmin, Enrico Cerni, Diana Chiarin, Cristiano Dorigo, Claudio Ellero, Maddalena Lotter, Francesco Paloschi, Davide Ravagnan, Caterina Schiavon, Lorenza Stroppa, Elisabetta Tiveron, Sara Zanferrari, Francesco Zanolla. Testo di chiusura di Francesco Penzo.I diritti d’autore saranno devoluti all’Istituto Casa Famiglia San Pio X, a sostegno della loro attività.


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