Eleonora Barbieri “Leggere pericolosamente” Azar Nafisi

Azar Nafisi. Leggere pericolosamente. Adelphi

Eleonora Barbieri
“Leggere pericolosamente”
Azar Nafisi
Adelphi Edizioni

www.adelphi.it

Traduzione di Anna Rusconi

«Finché possiamo immaginare, siamo liberi» ha detto David Grossman. Ma – si potrebbe obiettare – non sarà un lusso riservato agli scrittori? In altre parole: la letteratura esercita un effettivo potere sulla nostra vita quotidiana? Le cinque lettere che fra il 2019 e il 2020 Azar Nafisi ha indirizzato al padre, proseguendo un dialogo che la morte di lui non ha interrotto, sono la più persuasiva risposta a questo cruciale interrogativo. Mentre intorno a lei, anche negli Stati Uniti, la realtà si fa sempre più allarmante – dall’affermarsi di tendenze totalitarie alla pandemia di Covid-19 – e indignazione e angoscia paiono sopraffarla, Azar Nafisi torna a immergersi nei libri che più ha amato.

Ascolta la conversazione con Eleonora Barbieri
Ascolta “Eleonora Barbieri “Leggere pericolosamente” Azar Nafisi” su Spreaker.

E ci mostra, intrecciando racconto autobiografico e riflessione sulla letteratura, come Salman Rushdie e Zora Neale Hurston, David Grossman e Margaret Atwood, e altri ancora, l’abbiano accompagnata nei momenti più difficili, come veri e propri talismani. E le abbiano dischiuso, con la loro multivocalità, inattese prospettive: insegnandole per esempio a dubitare della soffocante dicotomia tra aggressore e vittima; a vedere nell’odio e nella rabbia, in apparenza capaci di conferire identità, una fuga dal dolore – a comprendere che le grandi opere letterarie sono davvero pericolose, giacché smascherano ogni impulso tirannico, fuori e dentro di noi. Sicché leggerle pericolosamente significa accogliere l’irrequietezza e il desiderio di conoscenza di cui ci fanno dono.

«È il lavoro del poeta … nominare l’innominabile, additare le imposture, prendere posizione, avviare discussioni, plasmare il mondo e impedirgli di addormentarsi» (Salman Rushdie).


IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare

www.ilpostodelleparole.it