Duccio Demetrio “Foliage”

Duccio Demetrio Duccio Demetrio "Foliage" Raffaello Cortina Editore

Duccio Demetrio
“Foliage”
Vagabondare in autunno
Raffaello Cortina Editore

raffaellocortina.it

Inseguire i foliage, frugarne tra gli alberi le manifestazioni, attenua i timori dell’inverno che incombe. Girovagare in autunno nei boschi, in pianura, in montagna, sulle colline, offre momenti di grande bellezza e consolazione.
Il termine foliage invita a vagabondare alla ricerca del trascolorare delle foglie in sfumature pregne di solarità, ad ammirarle concedendosi tempo. Il mutamento della natura diventa stile di vita, arte della contemplazione e dell’attesa; il tema della fugacità è inteso non come fonte di tristezza ma come rinnovato desiderio di vita.
Un viaggio alla scoperta della luce che anche i bagliori autunnali emanano, illustrato dai dipinti dedicati all’autunno dai grandi pittori, da Monet a Gauguin, da Van Gogh a Schiele.

Duccio Demetrio ha insegnato Filosofia dell’educazione all’Università di Milano-Bicocca. Ha inoltre fondato e dirige la Libera Università dell’Autobiografia e l’Accademia del Silenzio ad Anghiari. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Filosofia del camminare (2005), La vita schiva (2007), Perché amiamo scrivere (2011), La religiosità della terra (2013), Ingratitudine (2016) e Foliage (2018).


“Ci siamo imbattuti in un tempo ora quasi sfacciato per la vividezza dei colori che soltanto per pochi giorni ci possono entusiasmare; ora, all’opposto, caliginoso, cupo, sempre più desolato che smaschera, contrastandole, le belle promesse del foliage. (…) Difficile è raccontare l’autunno in una sua supposta unitarietà di manifestazioni (…). E’ un tempo in continua metamorfosi. (…) In relazione alla doppia presenza, incalzante, sia di motivi dolenti riconducibili ai passaggi naturali e umani che conducono verso la fine, la morte, il declino: sia di motivi rallegranti che annunciano nuovi inizi, ritorni, attese motivate da cicli che si chiudono, da addii inevitabili”

Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari
lua.it

L’ autunno è il tempo in cui le foglie lasciano i rami e si disperdono. In una mutazione di colori che, simbolicamente, da età immemorabili comparano questa vicenda naturale alla vita umana. Alla sua caducità, alla fine dell’ estate in quanto apice dell’ esistenza, del successo, del piacere, della felicità. L’ autunno gode quindi di una pessima fama. Eppure chi ama questa stagione, chi non ne ha paura sa reagire ai propri fantasmi mutando questi mesi in un’ opportunità unica per godere anche della bellezza che le foglie, non morte soltanto, ma metafora di future rinascite, in un estremo saluto smagliante di sfumature e luci ci regalano. In autunno la contemplazione, la meditazione, l’ ammirazione per le trasformazioni rappresentano le posture necessarie per vivere più serenamente questo tempo.

IL POSTO DELLE PAROLE
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