Carlo Ferrucci
“Versi pandemici e controversi”
Carta Canta Editore
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«Versi gnomici, compatti e serrati da una ritmica semimartellante, fedeli all’endecasillabo, abitano questa raccolta di Ferrucci che fin dal titolo dichiara non tanto l’occasione, ma l’orizzonte. Intendo che la pandemia o quel che è stato veramente, primo atto di guerra o bilanciamento mondiale, non è il tema diretto dei componimenti. Pandemico è l’effetto della poesia che va a toccare i temi del tempo, della stirpe, del cosmo.»
Dalla quarta di Davide Rondoni
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Carlo Ferrucci (Roma, 1947) ha insegnato Storia dell’Estetica nell’Università di Roma Tor Vergata, dedicandosi in particolare al pensiero poetante di Leopardi, la psicoanalisi dell’arte, le poetiche e la narrativa del Novecento, il teatro di Pirandello e l’estetica della pensatrice spagnola Maria Zambrano.
Oltre a numerosi saggi e articoli attinenti il suo campo di studi e di insegnamento, ha pubblicato raccolte di versi, due romanzi e sei testi teatrali, quattro dei quali andati in scena. Questa pratica dell’arte della parola, che lo ha portato anche a tradurre testi poetici – da ultimo, le Elegie duinesi e I sonetti a Orfeo di Rainer Maria Rilke – è stata parte integrante del suo lavoro di docente.
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