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Bruno Quaranta “Una città per Proust”

Bruno Quaranta. Una città per Proust. Hacca Edizioni

Bruno Quaranta
“Una città per Proust”
Hacca Edizioni

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Alla recherche di Torino
Un omaggio all’incontro tra Proust e Torino

Una sola volta, nella Recherche, è citata Torino. Quando il treno del Narratore, in arrivo da Venezia e diretto a Parigi, fa sosta alla stazione di Porta Nuova. Un istante – come scrive nella prefazione Mariolina Bertini – di cui “si è impadronito Bruno Quaranta”, facendone “una sorta di aleph borgesiano: il punto che racchiude un mondo intero, un mondo potenzialmente infinito. È il mondo degli echi, delle corrispondenze, delle analogie che intessono una fitta rete tra il Piemonte e la proustiana Ricerca”. A dispiegarsi è un “settimino” dove il viaggiatore in punta di madeleine si cala nella capitale subalpina. La città gli si socchiude a poco a poco, di liaison in liaison con la sua vita mentale. Tra luoghi e personaggi. I viali, i giardini, le ville, i critici della sua opera (in primis Giacomino Debenedetti), gli scrittori indigeni affini e no, le corrispondenze musicali… Torino “coi mille odori che vi sprigionano le virtù, la prudenza, le abitudini, tutta una vita segreta, invisibile, sovrabbondante e morale”.

*in occasione del centenario della morte di Marcel Proust

Bruno Quaranta (Torino, 1953) ha lavorato come giornalista prima a “Il Giornale” di Indro Montanelli e poi a “La Stampa”. Per trent’anni critico letterario di “Tuttolibri”, collabora ancora con le pagine culturali del quotidiano torinese. È tra i curatori dell’opera omnia di Giovanni Arpino pubblicata da Rusconi, nonché autore di “Stile Arpino. Una vita torinese” (Sei). Per l’editore Aragno ha curato i volumi “Il malpensante” di Arturo Carlo Jemolo e “La pazienza della storia” di Luigi Salvatorelli.


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