Antonella Tarpino “Memoranda”

Antonella Tarpino. Memoranda. Einaudi Editore

Antonella Tarpino
“Memoranda”
Gli antifascisti raccontati dal loro quotidiano
Einaudi Editore

www.einaudi.it

Il balcone da cui Duccio Galimberti pronunciò il famoso discorso del 26 luglio 1943 a Cuneo; la pietra-poesia di Primo Levi ritrovata sul bordo del divano di Nuto Revelli; la scrivania di Piero Gobetti e le parole vergate a matita da Ada per la sua morte, tra le stanze della loro casa di via Fabro a Torino; i banchi del Liceo D’Azeglio e la «banda» Monti (da Pavese a Mila, da Ginzburg a Bobbio); i vagoni merci per gli ebrei destinati ad Auschwitz alla stazione di Borgo San Dalmazzo; la Resistenza in diretta nei quadri di Adriana Filippi a Boves…

Esiste una pietas reciproca e tenace che lega gli umani ai loro manufatti. Architetture, oggetti, scritti spesso sopravvivono per secoli ai loro autori o ai loro proprietari, caricandosi di una memoria emotiva pronta a essere restituita in modo immediato e tangibile a chi ne venga in contatto. Ciò vale anche per tempi relativamente recenti, che si stanno allontanando in modo inesorabile da noi con la fine degli ultimi Testimoni viventi. Sono allora sempre di piú le cose, gli oggetti e i luoghi della vita quotidiana a ricucire il filo lesionato della memoria di tanti uomini e donne che si opposero al fascismo e alla dittatura. Quella difficile scelta esistenziale ha lasciato tracce indelebili proprio nei luoghi domestici, custodi di memorie ancora presenti tutto intorno a noi. È un racconto – a tratti sussultorio – di memoria, visioni, tracce quello che si snoda tra le pagine di Memoranda, guidato dalla linea tesa di un pathos che promana quasi inaspettato da quelle schegge del tempo. Cosicché oggetti, edifici, luoghi quotidiani – ma anche le figure virtuali di cose / non cose proprie dei filmati o delle fotografie – entrano nel nostro sguardo divenendo elementi attivi di una narrazione che ci coinvolge in prima persona. Frammenti di un mondo lontano, eppure emotivamente ancora vigile, l’antifascismo e la Resistenza in azione, che ci aiutano a riscoprire quel tempo fattosi pericolosamente remoto (tanto piú per le giovani generazioni), e quei valori tuttora fondativi di fronte alle pesanti incognite che gravano sul futuro.

Antonella Tarpino è nata a Ivrea. Storica e saggista, ha pubblicato Sentimenti del passato. La dimensione esistenziale del lavoro storico (La Nuova Italia 1997) e ha curato il volume Il libro della memoria. Dimore, stanze, oggetti. Dove abitano i ricordi (il Saggiatore 2022). Per Einaudi, tra i suoi libri piú recenti: Geografie della memoria. Case, rovine, oggetti quotidiani (2008), Spaesati. Luoghi dell’Italia in abbandono tra memoria e futuro (2012), vincitore del Premio Bagutta 2013, Il paesaggio fragile. L’Italia vista dai margini (2016), vincitore del premio internazionale The Bridge Book Award 2017, Memoria imperfetta. La comunità Olivetti e il mondo nuovo (2020) e Memoranda. Gli antifascisti raccontati dal loro quotidiano (2023).

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