Annalisa Monfreda “Ho scritto questo libro invece di divorziare”

Annalisa Monfreda. Ho scritto questo libro invece di divorziare. Feltrinelli Annalisa Monfreda. Ho scritto questo libro invece di divorziare. Feltrinelli

Annalisa Monfreda
“Ho scritto questo libro invece di divorziare”
Cronaca di liberazione dal carico mentalee e altre conquiste
Feltrinelli

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Succede all’improvviso, quasi per caso. L’eccezionalità di una nuova routine, dettata dalla pandemia, getta luce su una verità che Annalisa Monfreda si era a lungo taciuta. È dura accettare che proprio lei, che da anni indaga gli ostacoli che impediscono alle donne di desiderare liberamente, proprio lei, che ha sposato un uomo femminista e assieme a lui cresce due figlie nel culto della libertà, proprio lei stia soccombendo alla più ovvia delle disparità, quella che si consuma silenziosamente dentro le mura domestiche: lo squilibrio del carico mentale. Su di lei, in quanto donna, ricade la responsabilità dell’organizzazione di tutto ciò che ruota attorno a casa, marito, figli e famigliari. Il suo cervello ha un file sempre aperto che consulta di continuo, infinite volte al giorno. Nulla può sfuggirle, perché nessuno a parte lei è chiamata a occuparsene. Perché? E come costruire il tassello mancante della sua vera emancipazione? Da quel momento inizia per l’autrice un’indagine poetica e scientifica lungo le radici di quella disparità. Per un intero anno, di giorno incontra scrittrici e scienziate, casalinghe e imprenditrici; analizza numeri e ricerche; si immerge nelle pagine della letteratura, nei saggi di storia e di sociologia. E poi, di sera, siede al tavolo della cena, che diventa teatro di piccole conversazioni rivoluzionarie, durante le quali l’intera famiglia stabilisce assieme una lingua nuova con cui parlare. Un patto nuovo attorno a cui fondarsi. Un nuovo trampolino di lancio.

Un racconto, un’indagine, e un piccolo scrigno di idee per disegnare il tassello mancante dell’emancipazione femminile e carpire il segreto delle coppie che esistono per permettere a entrambi di espandersi. Un libro rivoluzionario per regalarsi il vero privilegio: darsi l’opportunità di ridisegnare l’esistenza e i nostri stessi sogni.

Annalisa Monfreda (1978) coltiva fin da bambina il sogno del giornalismo, che la guida in ogni scelta, dalle prime collaborazioni a 17 anni fino al trasferimento dalla Puglia a Milano a 22, per uno stage al “Corriere della Sera”. A 30 anni, la nascita della prima figlia coincide con una svolta professionale: la proposta di dirigere il mensile per teenager “Top Girl”. Nasce poi un’altra figlia, mentre lei passa da una direzione all’altra: “Geo”, “Cosmopolitan”, “Starbene”, “TuStyle”, “Confidenze” e, per nove anni, fino a fine 2021, “Donna Moderna”, il magazine femminile più letto in Italia.
A 43 anni, con due figlie ormai grandi, alla cui educazione ha dedicato un intimo memoir, Come se tu non fossi femmina (Mondadori, 2018), inizia una nuova stagione della sua vita. Lascia la direzione di “Donna Moderna” per un’avventura da imprenditrice nel campo editoriale. Fonda con altri tre soci “Rame”, una piattaforma che vuole rompere il tabù culturale attorno ai soldi e democratizzare l’accesso ai servizi finanziari. Porta così a un livello più alto il suo sogno di bambina: guidare il cambiamento sociale attraverso il giornalismo.

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