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Andrea Edoardo Visone “Un posto e un nome”

Un posto e un nome

Andrea Edoardo Visone
“Un posto e un nome”
La Lepre Edizioni

https://lalepreedizioni.com/


“Nessuno lascia la propria casa, a meno che non sia la bocca di uno squalo”

Warsan Shire

Celata al mondo per oltre settant’anni, la storia di Vera – giovane ebrea tornata dal lager di Bergen-Belsen quando tutti ormai la credevano morta – riaffiora dalle minute annotazioni apposte da suo marito Nino a margine di un libro di poesie. Attraverso quegli appunti si delinea non la storia della deportazione, ma quella del ritorno di una donna e sposa che ha perso il suo posto nel mondo, raccontata sorprendentemente senza alcuna reale pietas o immedesimazione. Sarà Viviana, la nipote di Nino, a recuperare i tasselli mancanti di una vicenda che si rivelerà un bruciante segreto familiare, custodito da tre generazioni con determinazione incrollabile. Una ricerca che porterà la ragazza, man mano che le reticenze si piegano e le maschere cadono, a comprendere molto anche se stessa. Un romanzo dallo stile sobrio, cristallino, in cui la parola è il principale movente dell’azione e al contempo della consolazione concessa o negata ai protagonisti.

Così comincia:
“Le -pietre d’inciampo- hanno la dimensione di un sampietrino, dodici centimetri per dodici, e sono ricoperte da una piastra d’ottone.
A idearle fu un artista tedesco, Gunter Demnig, e il loro nome originale è stolpersteine; a partire dal 1995, cominciarono ad essere collocate in numerosi paesi europei, davanti ai portoni delle case dove vissero o furono catturate le vittime del nazismo.”

Andrea Edoardo Visone è nato e vive a Roma. Ha diretto per molti anni L’Archivio Storico del Ministero degli Esteri ed ha curato la pubblicazione della collana “I Documenti Diplomatici Italiani”. Autore di articoli e saggi di carattere storico negli ultimi anni si è dedicato alla narrativa e ha pubblicato i romanzi Si era fatta sera, Enter 2011; Convergenze parallele, Italic 2012; I giorni prima dell’alba, Italic 2013 e Chiedi agli anni lontani, Enter 2015.


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