Adriana Muncinelli
“Ebrei a Saluzzo”
1938 – 1945
Fusta Editore
https://www.fustaeditore.it/
La microstoria della minuscola comunità ebraica di Saluzzo, martoriata dalle leggi razziali dal 1938 al 1945, viene in questo libro ripercorsa minutamente nel suo crescendo
dalla persecuzione dei diritti alla persecuzione delle vite. Un repertorio di documenti, immagini e alberi genealogici guida il lettore attraverso storie di vita travolte o distrutte da quelle leggi.
Una vicenda drammatica che ci ricorda come il male, non individuato né fermato
in tempo, possa contagiare capillarmente anche gli angoli più appartati e apparentemente tranquilli della società, lì dove ci si illude che le grandi tragedie non possano mai raggiungerci.
A Saluzzo venerdì 28 gennaio alle 18 nella Sala tematica del Quartiere, nell’ambito della rassegna culturale “Trame di Quartiere”, presentazione del libro “Ebrei a Saluzzo 19. L’autrice dialoga con Giuseppe Segre, Sandro Capellaro e Paolo Allemano sul suo ultimo volume.
A Manta sabato 29 Gennaio nella chiesa di Santa Maria del Monastero alle ore 18.00 presentazione del libro con Antonio Brunetti, nipote del partigiano Isacco Levi, a introdurre l’autrice.
Adriana Muncinelli
Dal 1980 è stata collaboratrice dell’Istituto storico della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Cuneo, dedicandosi a temi quali disuguaglianze, razzismo, antisemitismo.
L’autrice ha anche coordinato per conto dell’Istituto il progetto Interreg italo-franco-svizzero, “Memoria delle Alpi – I Sentieri della libertà”, nel cui ambito ha lavorato all’allestimento tra gli altri dei “percorsi ebraici” in provincia di Cuneo, ha curato la produzione del CD Rom italo-francese “Ebrei in fuga attraverso le Alpi” e organizzato i contenuti del Memoriale della Deportazione di Borgo san Dalmazzo.
Ha guidato il progetto di ricerca “Oltre il nome” e ha progettato i contenuti storici e prodotto i testi di “MEMO4345” , il percorso multimediale di approfondimento storico-didattico sulla Shoah inaugurato a settembre a Borgo San Dalmazzo, del cui allestimento è stata anche la curatrice.
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