Giulia Caminito
“La Grande A”
Giunti Editore
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“Tutti dicono che la Mamma ha i grilli addosso, se li porta nelle tasche.
Tutti dicono che sgobba come un uomo, che non ha saputo neanche tenersi una bottega di scarpette per neonati, che usa parole sconvenienti su cose che a Dio non piacciono, ride troppo.
Tutti dicono che una donna col camion è come una capra in bicicletta.”
ITALIANI IN TERRA D’AFRICA: ESOTISMO, BORGHESI E AVVENTURIERI. UN MONDO SCONOSCIUTO, UN ROMANZO SORPRENDENTE.
Giada è una bambina considerata da tutti perennemente manchevole, troppo minuta, ”una raganella”, che vive malvolentieri a casa degli zii in provincia di Milano. Da che sua madre se n’è andata per trafficare con camion, alcolici e bar nelle colonie italiane in terra d’Africa, Giada non pensa ad altro che a raggiungerla in quella che lei chiama ”La Grande A”, una terra che immagina piena di meraviglie e di promesse.
Ma una volta giunta ad Assab, una cittadina avvolta nell’arsura e nell’aria salmastra, la vita sembra ruotare solo intorno al piccolo bar che Adi gestisce fino a notte fonda, dove Giada fa molte nuove conoscenze: da Hamed, il garzone che non sa scrivere, a Orlando, il compagno della madre animato dalla retorica fascista vecchio stampo; dalla gazzella Checco, che vive in casa come un animale domestico, a Giacomo Colgada, un giovane italiano farfallone che sembra la copia di un attore del cinema. Ed è proprio con lui che inizia la vera storia di Giada: il matrimonio imposto da Adi, le insidie di suocera e nuora, la fortuna economica, il boom del Circolo Juventus di Addis Abeba, gli incredibili viaggi con la jeep nel deserto, i dolorosi chiaroscuri di Giacomo che obbligano Giada al continuo raffronto con una donna dura e intraprendente come sua madre.
Liberamente ispirato alla biografia di famiglia, ”La Grande A” è il primo romanzo di Giulia Caminito che racconta un pezzo dimenticato di storia italiana con una scrittura inventiva e spiazzante.
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Dicono del libro
“ Romana al suo esordio, Giulia Caminito non ha ancora trent’anni ma è tra i pochi scriventi degni di essere chiamati scrittori, ché la sua è una scrittura originale e sicura, frasi brevi, continui a capo, osservazioni che vengono da azioni, concretezza e curiosità da adolescente, qui per la storia di famiglia e per quella più grande, vista bensì dalle vicende di una famiglia (o stirpe) non rara. ” Goffredo Fofi, Internazionale
“ Quello che brucia e rischiara nella scrittura di Giulia Caminito è questo lasciarsi attraversare dalle cose: un modo di sentirsele addosso fin quasi al punto di farsi sommergere che conserva però al fondo un nucleo di limpidezza inscalfibile. ” Stefano Petrocchi
“ Un esordio dirompente […] un romanzo di formazione che si spinge oltre le stereotipie del genere, si spinge più in là, radente alla vita, incrociando lividi, sorrisi tenui, tracce di passato virate seppia, frantumi di illusioni e di epos familiare in minuscolo. ” Mario Bonanno, Sololibri
“ Un viaggio, una meta, un trovare se stessi e scoprire chi si è. ” Sara Prian, La voce di Venezia
“ Un bel romanzo, diverso, intrigante e convincente. ” Thrillernord
Giulia Caminito è nata a Roma nel 1988 e si è laureata in Filosofia politica. Suo padre è originario di Asmara, sua nonna e suo nonno si sono conosciuti ad Assab, la sua bisnonna fu guidatrice di camion, contrabbandiera di alcolici e personalità vivace della comunità italiana d’Etiopia ed Eritrea. Giulia oggi vive a Testaccio e lavora per una casa editrice romana. La Grande A è il suo primo romanzo.
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