Giulia Alberico “Grazia”

Giulia Alberico Giulia Alberico "Grazia" Sem Libri

Giulia Alberico
“Grazia”
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Ci sono parole sulla vita che una madre e una figlia, prima o dopo, devono dirsi. A ogni costo.

Grazia non c’è più.
Una telefonata inaspettata raggiunge Teresa in un mattino come un altro,
mentre è alle prese con i soliti impegni, con le cose di ogni giorno, a Roma,
dove vive ormai da molti anni con il marito e la figlia, e la informa della morte
di sua madre Grazia, una donna già anziana, ma sempre bella, elegante, volitiva.

Tornare in Abruzzo, ritornare indietro dopo tanto tempo nell’ombra senza fondo dei ricordi, è per Teresa una fatica e un dovere. C’è da organizzare il funerale, occuparsi della casa e congedare la badante, quasi una dama di compagnia per Grazia, la sola persona capace di accettare il carattere difficile e scontroso della Signora.
Teresa arriva nella città natale in un freddo e ventoso giorno di primavera e si ritrova di colpo immersa nell’atmosfera un po’ fané della grande casa di famiglia in cui viveva da bambina. Qui, nelle stanze riccamente arredate, ogni dettaglio le parla di sua madre, della vita piena di una donna per molti aspetti indimenticabile.
La realtà però non è soltanto quella che Teresa ha sotto gli occhi. Dal notaio, infatti, Teresa scopre che tutte le proprietà di famiglia sono state vendute di recente dalla madre e che non c’è più nulla, solo debiti. Com’è potuto accadere? Perché Grazia non le ha mai detto nulla? Teresa è stordita, incredula.
Il suo cammino all’indietro nel passato alla ricerca della verità, tra le passioni, i tradimenti e le bugie dei protagonisti di questa storia intensa e originale, la porterà a comprendere davvero la vita di sua madre. E in fondo anche la sua personale storia di donna.


Fu un colpo al cuore, poi una vertigine. No, pensò, non è possibile, non ho niente di lei. Ma l’ombra di Grazia, precisa, si era affacciata attraverso il suo corpo riflesso nella vetrina.
Un baluginio casuale la trascinava verso una scoperta: come una barca alla deriva, il suo aspetto stava fatalmente andando verso una mutazione che l’avrebbe sovrapposta, come una lastra impressa, alla donna delle sue origini.


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