Giovanni Bietti
“Mozart all’opera”
Editori Laterza
Mozart all’opera: una lezione di Giovanni Bietti
Le anteprime di scrittorincittà continuano con una lezione di musica, organizzata in collaborazione con il Conservatorio G.F. Ghedini di Cuneo
Con un linguaggio semplice e chiaro e l’aiuto di un gran numero di esempi musicali suonati e ‘raccontati’ dall’autore stesso nel cd allegato, in Mozart all’opera Giovanni Bietti conduce alla scoperta delle caratteristiche drammatiche e musicali delle tre opere mozartiane Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte.
“Nessun aspetto delle opere teatrali di Mozart è stato tanto sottovalutato, addirittura ignorato, quanto il ruolo dell’orchestra: come se la strumentazione costituisse un elemento accessorio del Don Giovanni, delle Nozze di Figaro, di Così fan tutte o del Flauto magico. Nella letteratura mozartiana gli accenni al ruolo dell’orchestra nel definire e accompagnare il percorso drammaturgico sono rari e quasi mai sistematici, anche se troviamo qua e là osservazioni anche molto fini da parte dei maggiori studiosi.
Io sono convinto, invece, che la veste orchestrale abbia, nelle opere mozartiane, un’importanza fondamentale, certamente non inferiore al ruolo della tonalità o dell’articolazione formale.
È molto raro che due numeri successivi di una delle grandi opere mature di Mozart abbiano esattamente la stessa strumentazione: in genere il compositore cambia qualcosa nell’organico passando da un numero all’altro, e ciò significa naturalmente modificare e trasformare la sonorità di una scena, l’atmosfera, il «colore». Una rivelazione, un colpo di scena, l’ingresso di un nuovo personaggio o l’uscita di scena di un altro fino a quel momento presente sono sempre sottolineati da un mutamento nell’organico e nella scrittura orchestrale.
Le Nozze cominciano con due Duettini tra Susanna e Figaro, in due diverse tonalità, a cui fa seguito la Cavatina di Figaro «Se vuol ballare». Nei due Duettini l’orchestra comprende flauti, oboi, fagotti, corni e archi; poi Susanna esce di scena, e con lei escono momentaneamente dall’organico orchestrale i flauti. La Cavatina di Figaro comprende infatti, oltre agli archi, solo oboi, fagotti e corni: il suono si fa più penetrante, netto e definito, e più concentrato nel registro medio, rinunciando al timbro delicato e acuto del flauto. E potremmo aggiungere che in un certo senso il mutamento nel colore orchestrale, la perdita di «leggerezza», corrisponde allo stato d’animo di Figaro, il quale a partire da questo brano dà inizio alla sua personale sfida con il Conte, invitandolo ironicamente a ballare al suono del suo «chitarrino».
Il personaggio che entra in scena successivamente è Bartolo, che si presenta con un’Aria dal carattere decisamente (anche se comicamente) marziale, «La vendetta», in una tonalità ancora nuova, e accompagnato da un’orchestra che comprende flauti, oboi, fagotti, corni, trombe, timpani e archi. Il carattere marziale è sottolineato dalla presenza, per la prima volta dall’inizio dell’opera, delle trombe e dei timpani.
Ancora più articolato, dal punto di vista orchestrale, l’inizio di Così fan tutte, che ci propone una successione di tre Terzetti, sempre con gli stessi tre personaggi (Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso):
«La mia Dorabella capace non è»: oboi, fagotti, corni, archi;
«È la fede delle femmine»: un flauto, un fagotto, archi;
«Una bella serenata»: oboi, fagotti, trombe, timpani, archi.
La configurazione strumentale di ciascun Terzetto è completamente diversa da quella degli altri due, esattamente come sono diversi la tonalità e il carattere dei tre brani. L’orchestra sottolinea il percorso drammatico, crea atmosfere e situazioni di volta in volta diverse, accompagna e rafforza lo snodarsi della vicenda. Fatto altrettanto importante, essa accompagna e «presenta» anche i diversi personaggi: il numero successivo di Così fan tutte, con un cambio di scena, è il Duetto delle due sorelle «Ah, guarda». L’orchestra qui è costituita da clarinetti, fagotti, corni e archi, una strumentazione di nuovo completamente diversa rispetto a quella dei precedenti Terzetti. Sentiamo per la prima volta in questo brano il timbro dolce dei clarinetti (tra l’altro messi in risalto, dato che in assenza di flauti e oboi essi sono gli strumenti a fiato più acuti dell’orchestra), che un ascoltatore attento non potrà che associare ai due personaggi di Fiordiligi e Dorabella.
Come si può comprendere già da questi esempi, esaminare a fondo l’uso dell’orchestra nelle opere di Mozart si rivela un compito affascinante e ci schiude una prospettiva insolita sulla costruzione e sul significato di questi capolavori”.
Giovanni Bietti, Mozart all’opera
Giovanni Bietti è compositore, pianista e musicologo. È uno dei conduttori delle Lezioni di Musica, seguitissima trasmissione di divulgazione musicale che va in onda tutti i week end su Rai Radio3. Tiene regolarmente concerti-conferenze presso molti dei più prestigiosi Enti italiani, tra i quali il Teatro alla Scala, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Festival Mito-Settembre Musica di Torino e Milano, l’Orchestra da Camera di Mantova, il Festivaletteratura della stessa città, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro Massimo di Palermo. Come pianista collabora con artisti di fama internazionale.
Scrittori in Città – Cuneo
martedì 5 aprile 2016
In occasione dell’uscita del volume Mozart all’opera (Laterza) Giovanni Bietti, compositore, pianista e musicologo, curatore delle seguitissime Lezioni di Musica, la grande iniziativa di divulgazione musicale che attira migliaia di persone negli spazi dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, e tra i conduttori dell’omonima, fortunatissima trasmissione di Rai Radio3, ci guiderà alla scoperta del grande compositore.
L’appuntamento avrà luogo martedì 5 aprile alle ore 21 nella sala concerti “Giovanni Mosca” del Conservatorio G.F. Ghedini di Cuneo (via Roma 19).
Ingresso Libero (non è prevista prenotazione)
Per informazioni: 0171.444822 | info@scrittorincitta.it
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