Giampaolo Ziroldi
“Memoria Festival”
Mirandola, dal 7 al 10 giugno 2018
memoriafestival.it
Dopo il successo di pubblico della prima edizione nel 2016 e, nel 2017, il brillante esordio del ProMemoria, prima edizione “dispari”, quest’anno dal 7 al 10 giugno l’appuntamento è con la seconda edizione del Memoria Festival, organizzato dal Consorzio per il Festival della Memoria in collaborazione con Giulio Einaudi editore e sotto gli auspici del Centro per il libro e la lettura. L’orizzonte della memoria torna quindi ad abbracciare panorami più estesi, come nel battito del cuore che si contrae ed espande, e sono in programma incontri, conferenze, tavole rotonde, concerti, spettacoli, proiezioni, laboratori, mostre, giochi.
Tra le piazze, le vie, i portici, i giardini e i palazzi della città, appuntamenti con numerosi protagonisti italiani della cultura, del pensiero e dello spettacolo, spaziando fra discipline e temi diversi, sempre in dialogo reciproco intorno alla memoria. Per fare subito qualche esempio, si passerà dai temi della giurisprudenza, con Gustavo Zagrebelsky, Giovanni Maria Flick, Francesco Clementi e Gian Carlo Caselli, all’analisi storica e storiografica con studiosi come Alberto Melloni, Sergio Luzzatto e Walter Barberis, dalla riflessione sul ruolo e la forza delle parole con Stefano Bartezzaghi al ritratto filosofico di Pico e degli umanisti italiani insieme a Massimo Cacciari. Non manca la memoria nella musica e nello spettacolo, con Dori Ghezzi, Giordano Meacci e Francesca Serafini, né quella di origine mitologica grazie ad Andrea Marcolongo, mentre si sosterà al confine tra filosofia e psicologia con Remo Bodei per poi entrare nel regno della politica con Piero Fassino e Ferruccio de Bortoli. E come sarà protagonista la narrazione, con Donatella Di Pietrantonio, Carlo Lucarelli e altri autori, così lo saranno la scienza, con esperti come il neuroscienziato Giorgio Vallortigara, lo sport, con il telecronista Federico Buffa, il legame con il territorio, raccontato da Mauro Corona, e la tradizione gastronomica ripercorsa da Oscar Farinetti, mentre il fascino dell’intreccio fra narrativa, performance e ascolto sarà garantito da Paolo Giordano, Luciana Littizzetto e Diego De Silva.
Ai dialoghi e alle lectio seguiranno momenti più orientati verso l’intrattenimento, come i concerti di Nicola Piovani, di Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana e Ramin Bahrami, e verso la dimensione cinematografica, con una rassegna di proiezioni (in collaborazione con la Cineteca di Bologna) nella sezione Cinema, televisione e memoria che include L’atalante di Jean Vigo, Il gabinetto del dottor Caligari di Robert Wiene e La corazzata Potëmkin di S. Ejzenstejn. Sempre in questa parte del programma, è attesa l’attrice Anna Galiena che, insieme a Ennio Bispuri e Mario Patanè, si soffermerà sul cruciale rapporto fra Un attore e la memoria, mentre la collega Milena Vukotic dialogherà con Gian Piero Brunetta sulla Memoria di un attore e il regista e sceneggiatore Gennaro Nunziante si confronterà con i critici cinematografici Tatti Sanguineti e Gian Piero Brunetta per spiegare perché La prima repubblica non si scorda mai. Inoltre l’attrice Isa Barzizza, dialogherà con Ennio Bispuri nei Ricordi di un mondo lontano: lo spettacolo in Italia dal dopoguerra agli anni ’50.
Per ripercorrere gli echi de La memoria in musica e teatro il pubblico potrà seguire le note di Nicola Piovani nel suo concerto La musica è pericolosa. Percorsi di ricordi musicali come pure i ritmi travolgenti di Ambrogio Sparagna e l’Orchestra Popolare Italiana, che inviteranno il pubblico a riconnettersi con la Memoria della Tradizione danzando sulle note di tarantelle, tammuriate, pizziche e saltarelli. All’incrocio fra concerto e intervista saranno invece le Memorie musicali. Come Bach mi ha salvato la vita, con Ramin Bahrami in dialogo al pianoforte con il critico musicale Sandro Cappelletto, mentre il drammaturgo e scrittore Giuliano Scabia accompagnerà il pubblico nelle sue memorie di teatro Le diable et son ange. Attesi anche l’attore Enzo Valeri Peruta con il monologo Paradiso buio. Cent’anni di passioni dello spettatore cinematografico, la soprano Cinzia Forte con il pianista Marco Scolastra e Sandro Cappelletto, che metteranno in scena, in prima esecuzione assoluta, “I peccati” di Gioacchino Rossini, e il duo Vito e Saverio Mazzoni per la performance teatrale Il canale degli spiriti benigni.
E infine, per tonificare la mente dei giovanissimi e non solo, spazio a Giochi, laboratori e divertimenti di memoria per bambini e ragazzi (in collaborazione con Gulliver, Cir Food e Asdam), a conferma dell’universalità del tema della memoria, che fin dall’infanzia svolge un ruolo centrale nella formazione dell’identità individuale. Appuntamento, fra gli altri, con Hélène Malard e il suo Giovanni Pico e l’angelo geloso (dai 9 anni), Valentina Zucchi per esplorare La memoria dei colori. Un viaggio nell’arte e nella storia (dai 6 anni) e con la Casa delle Cose di Gianpaolo Trevisi (da 7 anni).
A guidare il dialogo a più voci di questa edizione ampia del Memoria Festival sarà ancora una volta la struttura dei cerchi tematici, ognuno dedicato a un aspetto, un’interpretazione, una suggestione scaturita dalla memoria, che funziona in modo analogo ai cerchi su uno specchio d’acqua dopo aver gettato un sasso: non appena messi in moto da quell’evento si riproducono ed espandono sempre di più. Ecco allora che per raccontare ed estendere progressivamente il raggio d’azione delle conversazioni, le lezioni magistrali, i dibattiti e le conversazioni con gli autori, insieme ai workshop, alle mostre, ai concerti e spettacoli e ai giochi per bambini, saranno racchiuse da 8 cerchi.
Riservato al cittadino più illustre di Mirandola e al panorama umanistico della sua epoca, il primo cerchio ospiterà Massimo Cacciari e Raphael Ebgi, che faranno conoscere più da vicino Gli umanisti italiani a partire naturalmente da Pico, la docente di filosofia del rinascimento Alessia Contarino per la Presentazione del “Dialogus de adoratione” di Giovan Francesco Pico. E ancora: lo studioso Giancarlo Garfagnini sarà impegnato nella Presentazione dell’Epistolario di Giovanni Pico, Franco Bacchelli, Marco Bertozzi, Maurizio Bonora e Giovanni Sassu sveleranno al pubblico Lo studiolo di Giovan Francesco I Pico nel Castello di Mirandola e le perdute tavole di Cosmè Tura e l’esperta di monete Lucia Travaini mostrerà Perché Mirandola batté moneta? approfondendo il rapporto fra simbologia, economia, tecnologia e frodi nelle monete di Gianfrancesco II Pico della Mirandola.
Per indagare il rapporto inscindibile, ma spesso controverso, fra gli accadimenti e il ricordo che se ne tramanda, non poteva che essere nutrita la partecipazione degli storici: Sergio Luzzatto illustrerà La Shoah e la nascita di Israele, Walter Barberis e Alberto Melloni si occuperanno rispettivamente di ricostruire La falsa testimonianza della Shoah e di tratteggiare la figura di Don Zeno, In santità ostinata e contraria. Don Zeno e i “matti di Dio”, Lilliana Picciotto racconterà il rapporto tra gli Ebrei e l’Italia e Santo Peli la Resistenza in città mentre, a 40 anni dal sequestro e dal tragico epilogo, Miguel Gotor propone il focus Il caso Moro. L’approfondimento di due aspetti della storia italiana è affidato poi a Mario Isnenghi, che darà voce a I vinti di Vittorio Veneto, e a Patrizio Bianchi e Fulvio Cammarano per una ricostruzione degli aspetti di Industria e politica alle origini dell’Italia contemporanea. Un anniversario lieto e musicale è quello ricordato da Ferdinando Fasce in Cinquant’anni dopo. I Beatles e il ’68, e si resta in un’atmosfera di leggerezza con l’attore Fortunato Cerlino e un’altra declinazione, più personale, del rapporto storia-memoria, nell’incontro intitolato Chi è nato tondo nun può murì quadrato.
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