Gabriele Tacchini – 42 voci per la pace

“Un messaggio forte che parte da un teatro di guerra divenuto nel tempo un’oasi di pace”.

Così Andrea Bulferetti spiega l’iniziativa di Pontedilegno-MirellaCultura che nell’anno del centenario della Grande Guerra ha voluto questa bellissima raccolta.
L’Associazione culturale della località di villeggiatura che ambisce a diventare “il paese della poesia” dimostra una particolare sensibilità ormai da diversi anni (dal 2010 organizza il premio PontedilegnoPoesia) dedicando ogni anno un Totem cittadino a uno dei propri elementi caratterizzanti: quest’anno, data la speciale ricorrenza, il Totem sarà dedicato alla Pace ed è stato assegnato a Franco Loi e alla sua poesia Se vardi el mund, che apre la raccolta.
E con il Totem l’Associazione ha voluto anche una speciale antologia di poesie – l’ideazione grafica è a cura di Marina Bonanni – composta dalle voci di ben quarantadue poeti del panorama contemporaneo (non mancano nomi notissimi, ma ci sono anche alcuni nomi nuovi) e dai disegni dell’artista Edoardo Nonelli, che accompagnano il lettore nel viaggio nella Pace e in ciò che questo tema evoca e rappresenta per ognuno.

Un coro dunque, nel quale ogni singola voce si esprime nel proprio modo unico e personale e contemporaneamente partecipa alla costituzione del senso di tutto il libro, sia nella commemorazione delle vittime di una guerra che ha lasciato tracce particolarmente profonde in questi territori, che nella celebrazione della Pace dal punto di vista dell’umanità e da quello più personale, interiore.
Così Eugenio Fontana nella sua introduzione:
“Ebbene, nello sconforto e nella speranza, nel pianto e nella gioia, nella sofferenza e nella letizia, dentro queste misteriose e insopprimibili manifestazioni dell’essere umano, se al filosofo tocca scoprire l’unità, la verità, la bontà dell’uomo, al poeta tocca scoprirne la bellezza. Ecco perché la poesia è il linguaggio più difficile a comprendersi ma è l’unico in grado di aprire un passaggio verso l’infinita, eterna Bellezza.”

IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare