Francesca Brezzi
“Sé come altro”
Festival Filosofia
www.festivalfilosofia.it
Venerdì 13 Settembre 2019 – 11:30 – Carpi
Francesca Brezzi
Sé come altro
di Paul Ricoeur
Sé come altro di Paul Ricoeur è presentato nella sua teoria della soggettività, con attenzione ai contesti culturali attraverso i quali tale teoria viene introdotta.
Francesca Brezzi è professoressa di Filosofia morale presso l’Università di Roma Tre. Dal 2000 è stata delegata del rettore per le Pari opportunità-studi di genere. Fa parte del direttivo del “Réseau international des femmes philosophes”, promosso dall’Unesco. Tra i suoi ultimi volumi: Antigone e la philia. Le passioni tra etica e politica (Milano 2004); Introduzione a Ricoeur (Roma-Bari 2006); Quando il futurismo è donna (Milano 2009); Oltre la società degli individui. Teoria ed etica del dono (con M.T. Russo, Torino 2011); Piccolo manuale di etica contemporanea (Roma 2012), Nel labirinto del pensiero. Borges e la filosofia (Pisa 2014); Gioco senza regole. Homo ludens: filosofia, letteratura, teologia (Roma 2018).
Paul Ricoeur
“Sé come un altro”
Jaka Book
www.jakabook.it
La serie di questi studi è attraversata da tre prospettive filosofiche. Nella prima, viene ricercato per il sé uno statuto che sfugga alle alternanze della esaltazione e della decadenza, che affettano le filosofie del soggetto alla prima persona: dire sé non è dire io. Ritenuto il riflessivo di tutte le persone grammaticali, il sé postula la deviazione attraverso analisi che portino ad articolare in modo diverso la questione chi? Chi è il parlante del discorso? Chi è l’agente o il paziente dell’azione? Chi è il personaggio del racconto? A chi viene imputata l’azione posta sotto l’egida dei predicati “buono” od “obbligatorio”? Indagini essenzialmente improntate alla cosiddetta filosofia analitica, con la quale l’ermeneutica del sé entra in un dibattito molto serrato. Seconda prospettiva: l’identità suggerita dal termine “même” va scomposta in due principali significazioni: l’identità-idem di cose che permangono immutate nel tempo, e i’identità-ipse di colui che mantiene se stesso soltanto sul modo di una promessa mantenuta. Infine l’antica dialettica del Medesimo e dell’Altro deve essere rinnovata se l’altro da sé si dice in molti modi: il “come” dell’espressione “sé come un altro” può significare, allora, un legame più stretto rispetto a qualsiasi comparazione: sé in quanto altro.
IL POSTO DELLE PAROLE
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