X

Francesca Bonafini “La cattiva reputazione”

Francesca Bonafini, La cattiva reputazione, Avagliano Editore

Francesca Bonafini
“La cattiva reputazione”
Avagliano Editore
www.avaglianoeditore.it

Grazie a una scrittura pirotecnica e briosa Francesca Bonafini ci regala un sorprendente romanzo d’amore e d’anarchia.

“Silvio D’Arzo diceva che non c’è nulla al mondo di più bello che scrivere. Per parte mia, potrei dire che il fascino ti prende, quando senti che la lingua diventa ritmo, e che quel ritmo ha una sua verità. Francesca Bonafini ridesta questa esperienza di incantesimo”. – Fabrizio Frasnedi

“La scrittura di Francesca Bonafini non delude mai” – Romana Petri

Ascolta Francesca Bonafini "La cattiva reputazione"” su Spreaker.

Paola, che le amiche chiamano Pillo, manda improvvisamente all’aria il suo matrimonio con Pinuccio, che gli amici chiamano Nuccio, un ragazzo prevedibile che le avrebbe garantito un futuro stabile ma senza emozioni. Il colpo di testa si deve all’innamoramento folle per il bel Pierluca, un chitarrista biondo ed enigmatico, e si interseca con un altro innamoramento folle, quello dell’amica Nina per Luigi, pianista nella stessa band in cui suona Pierluca. Le ragazze iniziano un’avventura on the road in compagnia di altre due giovani donne inquiete quanto loro. Un viaggio che le porterà a confrontarsi con i temi dell’amore, del matrimonio, della famiglia e con la difficoltà di crescere senza adattarsi alle regole precostituite, obbligatorie per tutti. Sullo sfondo di un’Italia ipocrita e moralista, le protagoniste, durante il loro viaggio, faranno molti incontri: i fratelli marchigiani Danilo e Tommaso e la loro famiglia omofoba, l’infermiera Silvia Berneri e il suo coraggio ribelle, il giovane tunisino Jamil, i salotti della Milano bene, un solitario ragazzo genovese e un’ombra che torna dal passato di Nina.

Francesca Bonafini
“Sono nata pigra golosa lussuriosa a Verona nell’anno 1974, poi dopo sono andata a Bologna a studiare le letterature, poi dopo sono andata in Sudamerica per morbino d’amore, poi dopo sono tornata in Italia e adesso vivo saltando di treno in treno e di palo in frasca. Nonostante il trambusto gustoso degli spostamenti non trascuro mai e poi mai le letterature, il morbino d’amore e la triade dei miei peccati originali.
Insomma di me posso dire poco o nulla o facezie o minuzie perché tutto è fumo anche quando sembra che no e io allora preferisco perdermi in quisquilie, come per esempio le letterature, come per esempio l’amore.”
fonte: www.francescabonafini.wordpress.com

IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
www.ilpostodelleparole.it

Livio Partiti: