Ena Marchi
“Marie aspetta Marie”
Madeleine Bourdouxhe
Traduzione di Graziella Cillario
Con una Nota di Faith Evans
Adelphi
adelphi.it
Chi ha letto La donna di Gilles sa che non c’è un’altra scrittrice capace come Madeleine Bourdouxhe di raccontare gli sbigottimenti e le lusinghe dell’amore: senza sbavature né svenevolezze, ma con un’intensità e un’evidenza che hanno qualcosa di lancinante. In questo secondo romanzo della Bourdouxhe (che Jonathan Coe ha definito «una delle più belle scoperte letterarie degli ultimi anni») non siamo più nella grigia e fuligginosa periferia di Liegi, bensì nella douceur de vivre della Parigi della fine degli anni Trenta; e se Élisa, la struggente protagonista della Donna di Gilles, viveva nell’attesa, nel dono di sé, nella devozione assoluta per un marito di cui tutto sapeva accogliere e perdonare, Marie (che pure ama profondamente il suo, di marito) scopre la violenza della passione quando, su una spiaggia della Costa Azzurra, incrocia lo sguardo di un ragazzo di vent’anni dalle spalle sottili, i fianchi stretti e le lunghe gambe abbronzate. Un pomeriggio si incontrano, come per caso, su un sentiero che costeggia il mare e, su un pezzetto di carta che lei non getterà, lui scrive un numero di telefono. Che Marie chiamerà, tornata a Parigi, dalla cabina telefonica di un caffè. In una breve Nota all’edizione Gallimard della Donna di Gilles, Madeleine Bourdouxhe aveva scritto: «L’annientamento nell’amore: un po’ la storia di tutte le donne», ma qui la prospettiva è cambiata, e il suo sguardo segue con vibrante complicità il percorso di una donna che affronta, con un’audacia che quasi la stupisce, «l’intransigenza del desiderio». E che alla fine del libro, a chi le chiede il suo nome, risponde di chiamarsi Marie – «Marie e basta».
Madeleine Bourdouxhe è nata a Liegi nel 1906. Nel 1937 pubblica con la casa editrice Gallimard il suo romanzo d’esordio, La donna di Gilles, che fu accolto calorosamente da critica e pubblico. Lo scoppio della Seconda guerra mondiale interruppe la sua carriera letteraria – anche e soprattutto perché la Bourdouxhe face parte attivamente della Resistenza – e il suo secondo romanzo, À la recherche de Marie, fu pubblicato solo nel 1943. Visse quasi ai margini della società come i protagonisti dei suoi stessi libri, ritagliandosi uno spazio di poco rilievo sulla scena internazionale ma lavorando incessantemente alla scrittura, che non fu mai per lei un secondo lavoro o un ripiego ma una vocazione vera e propria. Fu grande amica di Jean-Paul Sartre e di Simone de Beauvoir. Intorno alla metà degli anni ottanta venne riscoperta e tradotta in molte lingue. Nel 2004 da La donna di Gilles Frédéric Fonteyne ha tratto il film omonimo con Emmanuelle Devos e Laura Smet. Madeleine Bourdouxhe morì a Bruxelles nel 1996.
In Italia Adelphi ha pubblicato La donna di Gilles nel 2005 e Marie aspetta Marie nel 2018.
Ena Marchi dal 1990 è editor della narrativa francese e italiana della casa editrice Adelphi, con la quale ha incominciato a collaborare nel 1984 come traduttrice e lettrice. Ha tradotto e curato, fra gli altri, libri di Henri-Pierre Roché, Vivant Denon, Milan Kundera, Marcel Jouhandeau. Insieme con Giorgio Pinotti dirige la collana «Le Inchieste di Maigret». Da parecchi anni tiene regolarmente seminari sulla traduzione e sui diversi aspetti del lavoro redazionale.
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