Davide Ferrario
“Scherma, schermo”
Il regista dietro la maschera
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“Scherma, schermo” racchiude due passioni o, meglio, una passione che si accompagna a un lavoro appassionante. Davide Ferrario è un regista, ma il suo vero grande amore è la scherma, incontrata da adolescente alla fine degli anni Sessanta, un po’ dimenticata per i casi della vita, poi riscoperta e mai più abbandonata. Dietro la maschera, con l’arma in mano, si è soli con se stessi e le connessioni con il mondo del cinema sono molte, talvolta inattese, talvolta lampanti perché in un combattimento si è allo stesso tempo attori, registi e spettatori. Ferrario racconta la scherma come girerebbe un film, partendo da un primissimo piano su un atleta fermo in pedana, per poi allargare l’inquadratura sul mondo attorno a lui, con gli occhi di chi sta per affondare una stoccata: tesi, concentrati, emozionati.
Davide Ferrario
Regista, sceneggiatore, produttore e critico cinematografico. Davide Ferrario è un intellettuale che ama il cinema, la magia delle immagini in movimento, sperimenta generi e stili diversi, con l’intento di raccontare piccole storie di italiani, provinciali alla ricerca di una vita più piena. Con uno spirito critico acuto, ha realizzato commedie e drammi, e si è affezionato all’animo dell’inchiesta dei documentari.
Il suo debutto alla regia è del 1989 con La fine della notte, giudicato “Miglior film indipendente” della stagione. Dirige poi sia opere di finzione che documentari, che gli procurano una grande considerazione in Italia e che sono stati presentati in numerosi festival internazionali, da Berlino al Sundance, a Venezia, Toronto, Locarno. Tra gli altri: Tutti giù per terra, Figli di Annibale, Guardami e i lavori realizzati con Marco Paolini.
Rigorosamente indipendente, non è solo regista ma guida, al contempo, e con notevoli risultati la propria casa di produzione. Dopo mezzanotte, realizzato con un budget molto ridotto, ha ottenuto un grande successo in Italia, ed è stato venduto in tutto il mondo. È anche autore di romanzi (il suo Dissolvenza al nero è stato tradotto in molte lingue e adattato per lo schermo da Oliver Parker); è collaboratore di testate giornalistiche e radiofoniche; e, recentemente, fotografo.
Ha pubblicato Dissolvenza al nero (Longanesi, 1994), adattato per lo schermo da Oliver Parker, e Sangue mio (Feltrinelli, 2010).
Nel 2015 esce un suo racconto nell’antologia Gente di Bergamo (Bolis Edizioni).
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