Conversazione di Livio Partiti con Simone Cristicchi
SIMONE CRISTICCHI
"MAGAZZINO 18"
foto di Tommaso Le Pera
Simone Cristicchi diretto da Antonio Calenda è autore e protagonista di un inedito “musical civile”, Magazzino 18, che ha debuttato con grande successo in prima assoluta a Trieste il 22 ottobre scorso per artire poi per un tour nazionale che dal 17 al 22 dicembre tocca Roma dove sarà in scena alla Sala Umberto.
Lo spettacolo è incentrato su una pagina dolorosa e mai abbastanza conosciuta della storia d’Italia, che trova nel porto Vecchio di Trieste un proprio “simbolo”, appunto il “Magazzino 18” che dà il titolo allo spettacolo. È un “luogo della memoria” particolarmente toccante: era infatti il deposito dove gli esuli – prossimi ad affrontare lunghi periodi in campo profughi o viaggi verso lontane mete nel mondo – lasciavano le loro proprietà (effetti personali e quotidiani, mobili, fotografie, quaderni, stoviglie, utensili da lavoro che rimangono ancora lì accatastati) in attesa in futuro di rientrarne in possesso. Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera, e circa 300 mila persone scelsero – davanti a una situazione intricata e irta di lacerazioni – di lasciare le loro terre natali destinate a non essere più italiane.
Non è difficile immaginare quale fosse il loro stato d’animo, con quale sofferenza intere famiglie impacchettarono tutte le loro cose e si lasciarono alle spalle le loro città, le case, le radici. Davanti a loro, difficoltà, povertà, insicurezza, spesso sospetto e tanta nostalgia: quella che pervade la canzone di Simone Cristicchi Magazzino 18 e le altre sette inedite che si intrecciano alle parti recitate in una fusione di canto e musica, parole, poesia e immagini storiche. Un racconto – orchestrato dall’esperienza di Antonio Calenda – che fa del teatro lo strumento per una riflessione importante e necessaria su un passato dell’Italia da conoscere per affacciarsi al presente con consapevolezza e armonia.
Il pubblico seguirà l’avventura di uno sprovveduto archivista romano, inviato dal Ministero a redigere un inventario in quel magazzino; incontrerà lo “spirito delle masserizie” e gli altri protagonisti le cui storie sono nascoste tra i loro privati, semplici oggetti. Diretto da Calenda Simone Cristicchi darà vita una dopo l’altra a tutte queste figure, cambiando registri vocali, atmosfere musicali, in una koinée di linguaggi che trasfigura il reportage storico in una forma nuova, forse in un “Musical-Civile”.
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