Conversazione di Livio Partiti con Paolo Repossi
PAOLO REPOSSI
L'ERBA CHE FA IL GRANO
INSTAR LIBRI
Ai lati della strada che sale alla cascina della Sbercia il vecchio Pietro Mezzadra ha piantato due querce quando suo figlio Gigi ha sposato Lucia, poi ha proseguito piantando una quercia per ogni nipote: nel 1930 le querce sono otto, e il vecchio stabilisce che se ne prenderanno cura i ragazzi, appena saranno in grado di farlo. I campi, le piante, le vigne sono la vita della famiglia Mezzadra: casa e terra, nelle campagne dell'Oltrepo, «era uno dei modi di dire tutto».
Il mondo fuori della Sbercia è il paese, il Piano, la Mezzacosta; al di là nessuno è mai andato, tranne Gigi quando è stato in guerra. I primi a varcare il confine sono Pietro e Libero, i figli più grandi, quando partono per la nuova guerra; poi – passati gli anni, i tedeschi e i partigiani – se ne vanno anche le due ragazze, Silvia e Nella. Alla Sbercia rimangono Quinto ed Elio a occuparsi dei campi, finché anche Quinto decide di cambiare vita e si impiega in un autosalone. Nelle campagne arrivano i trattori, i paesi si espandono, le vite dei fratelli Mezzadra prendono direzioni diverse diramandosi nella provincia della crescita febbrile e dolceamara. Successi e fallimenti, figli, affari e nuove terre costellano una storia famigliare che abbraccia gran parte del secolo e, dall'universo agricolo della Sbercia, racconta come è cresciuta l'Italia minore delle cascine.
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Paolo Repossi (1967) è nato e vive nell’Oltrepo Pavese. Ha pubblicato Piero si volta (Pendragon), Se c’è una strada sotto il mare (Cicorivolta edizioni) e Le giornate della cipolla (Zona).
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