Conversazione di Livio Partiti con Maurizio Assalto
MAURIZIO ASSALTO
SE VERRA' DOMANI
CAIRO EDITORE
“Da qualche giorno c’è movimento, in
casa. Telefonate, il campanello che suona, gente che va, gente che
viene.” Comincia così la giornata particolare del protagonista di Se verrà domani,
particolare perché è quella in cui, mettendo insieme piccoli fatti e
carpendo parole veloci dette da altri, si rende conto della sua
condizione.
La figlia non gli è mai sembrata tanto cresciuta
come oggi, addirittura un piccolo accenno di seno spinge contro la
maglietta. Ma del resto si sa il tempo vola e i figli ti crescono sotto
gli occhi e tu manco te ne rendi conto… e anche sua moglie, perché non
arriva? E poi, il Bepi che è venuto a trovarlo, noioso come una
malattia cronica con i suoi discorsi sempre uguali. La speranza è che
non si sia offeso, perché stavolta si è assopito proprio mentre parlava e
deve anche aver dormito un bel pezzo, perché al risveglio, il Bepi non
c’era più.
Poi, a un tratto, la consapevolezza si fa strada,
agghiacciante come un brivido che – adesso lo sa – non può più sentire
correre sulla schiena: un evento (un incidente? un ictus?) lo ha
costretto a
letto e gli ha annullato qualsiasi sensazione fisica, anche il dolore.
Non sa da quanto è in quello stato: giorni? anni? Perché, oltre a tutto
il resto, non ha più alcuna percezione del tempo.
Prigioniero
del suo corpo, il pensiero del protagonista spazia, sorvola e poi scende
in picchiata al cuore dei grandi dilemmi dell’esistenza e della
non-esistenza che, visti in questa prospettiva, assumono una consistenza
e una serietà che obbligano il lettore a riconsiderare qualsiasi
convinzione.
ascolta qui la conversazione
Maurizio Assalto (Torino 1960) è giornalista culturale al quotidiano La Stampa. Questa è la sua prima opera narrativa.