Conversazione di Livio Partiti con Marina Sozzi
MARINA SOZZI
-SIA FATTA LA TUA VOLONTA'-
Ripensare la morte per cambiare la vita
CHIARELETTERE
“Ciò che è, è già stato.”
Ecclesiaste
“La morte è un dovere biologico ed è necessaria per il processo evolutivo della specie. Dobbiamo lasciare spazio e risorse per le nuove generazioni… La sofferenza, invece, non serve a nulla.”
Umberto Veronesi
Invecchiare è disdicevole, morire inaccettabile. La morte è diventata un pensiero da respingere, la medicina ha il dovere di annientarla. Come un nemico, quello più tremendo. Il senso di sconfitta verso la fine diventa allora insopportabile. Il libro di Marina Sozzi aiuta a toglierci questo peso, a rendere più leggera la vita, ripensando e accettando la morte come un evento naturale, che ci appartiene. Abbiamo “diritto” a morire bene e come vogliamo, ad alleviare il dolore fisico nostro e degli altri, contrastando la paura del distacco, accettando di essere fragili senza soffrirne. Anzi, con la consapevolezza che la ricetta principale della felicità risiede proprio nell’accettazione della fine, che rende unico ogni singolo attimo.
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Marina Sozzi è nata a Pavia nel 1960, si è laureata in Filosofia a Torino, e ha studiato a Parigi e alla Scuola Normale di Pisa. Ha lavorato come traduttrice e redattrice in varie case editrici, poi come insegnante, e infine, per molti anni, ha diretto la Fondazione Fabretti, dedicata allo studio dei temi della morte e del morire nella società contemporanea. Ha insegnato per cinque anni Tanatologia storica all’Università degli Studi di Torino. Dal 2012, dopo aver lasciato la Fondazione, ha messo le sue competenze (di organizzazione, di raccolta fondi, di relazioni istituzionali e formazione) al servizio di varie organizzazioni non profit, come consulente, senza mai smettere di formarsi (Master in europrogettazione, Master in fundraising, Scuola di alti studi in Project Manager per il non profit). Scrive due blog, uno intitolato Si può dire morte (www.sipuodiremorte.it), e l’altro su «il Fatto Quotidiano», sul tema del Terzo settore. I suoi scritti più rilevanti riguardano la filosofia materialista francese e lo studio interdisciplinare della morte: Virtuoso e felice. Il cittadino repubblicano di Helvétius (ETS, 2000) e Reinventare la morte. Introduzione alla tanatologia (Laterza, 2009).
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare