Conversazione di Livio Partiti con Francesco Benozzo
FRANCESCO BENOZZO
"ONIRICO GEOLOGICO"
KOLIBRIS EDIZIONI
Ciò che colpisce di questo poema non è soltanto la bellezza articolata e selvaggia dei suoi versi e del suo ritmo, ma la latitudine mitologica di cui si fa portavoce mentre celebra la sacralità della materia e dei luoghi. Un esempio del tutto unico, al tempo stesso arcaico e avanguardistico, di epica portatile. Un piccolo miracolo in bilico tra canto sciamanico e cosmogonia del cuore umano.
Fernando Ribeiro
Listening to Francesco Benozzo performing Onirico geologico with his harp has made me suddenly realize how poetry was born even before poets existed.
Barry Wallenstein
Ascoltare Francesco Benozzo eseguire Onirico geologico accompagnato dalla sua arpa mi ha illuminato improvvisamente su come è nata la poesia ancora prima che esistessero i poeti.
Barry Wallenstein
Rara, spoglia, liquefatta, violacea
discordante, segreta, incompatibile
macchiata da rigagnoli ferrosi
d’alba, di selva, di palude, di lontano
rara, violacea alluvione vegetale
qui a lato dei miei passi – strati di neve –
parlo nell’aria, accenno, mi copro d’azzurro
niente può più turbare questo disordine
senza passato, senza soglie di attesa
rara, spoglia, liquefatta alluvione
questa mattina io sono per sempre
questa mattina – promontorio di Smerillo –
l’alluvione barbarica delle felci
– alghe, germogli, muffe, rampicanti –
ha crepato – cenere grigia – ogni estensione
ha ripetuto riti senza memoria
nel disgelo senza parole di ogni alibi.
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