Conversazione di Livio Partiti con Fabio Lubrano "Volare sott'acqua", LiberAria
FABIO LUBRANO
VOLARE SOTT'ACQUA
Racconti per chi non ha tempo di leggere
LIBERARIA
Volare sott'acqua è una raccolta di racconti
tragicomici, pungenti, imprevedibili: storie che raccontano brevi e
brevissimi scorci di vita quotidiana come fulmini a ciel sereno.
L’eccezionalità (dell’amore, della vita, dei sentimenti privati) diventa
la regola. I personaggi si ritrovano in situazioni diverse (l’inizio e
la fine di un amore, un incontro casuale, stress lavorativi, litigi di
famiglia) che la rapidità della scrittura di Lubrano cattura con un tono
sempre garbato. La vita è difficile, ma basta poco per renderla più
leggera, basta l’amore: “Qual è l’emozione più pura che hai provato?”
gli chiese lei, un pomeriggio. Gianni non era sicuro di aver capito bene
il senso della domanda. “Per pura intendo un’emozione libera da
qualsiasi altro sentimento”, spiegò Silvia, “un’emozione che non nasce
da un’aspettativa in qualcosa, che non pareggia la frustrazione, non è
contaminata dalla passione, dalla rivalsa e così via.” Lì per lì non
seppe cosa rispondere. Gli venivano in mente tanti episodi, ma nemmeno
uno che fosse privo di sentimenti accessori. Poi visualizzò l’immagine
di una piccola giacca a vento azzurra. “È successo qualche anno fa”,
raccontò Gianni, “nevicava. Probabilmente era perché nevicava che…”, e
finalmente confessò: “Vedi, sono sempre stato un pinguino in tutte le
mie vite precedenti.”
Lubrano mette insieme le cose più diverse. Come un quadro di De Chirico.
Una scrittura metafisica che gioca con i paradossi dell’esistenza. La
ferocia malinconica con cui, in poche battute, inchioda il mondo è
tipica degli autori pronti a schierarsi dalla parte del paradosso (e
dell’ironia) prima che dalla parte della cosiddetta realtà (e della
tragedia).
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IL POSTO DELLE PAROLE
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