Conversazione di Livio Partiti con Antonio Veneziani
ANTONIO VENEZIANI
"TATUAGGIO PROFONDO"
ELLIOT EDIZIONI
Tatuaggio profondo è la nuova opera dell’ultimo poeta beat italiano che qui torna alla limpidezza e alla durezza del suo esordio, Brown Sugar, libro‐simbolo di un periodo complesso e irripetibile come quello che segnò l’Italia tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta.
È un romanzo in versi o, meglio, è la semplice storia d’amore tra un poeta cinquantenne e un pittore venticinquenne trascritta per frammenti poetici. È un diario, lungo otto anni, con gli alti e i bassi, con gli slanci e le ritrosie di ogni amore, che è sempre un tatuaggio indelebile nel cuore e nel cervello. Ci sono sesso, droga, gelosia, speranze, delusioni, separazioni e ritorni.
E poi ci sono i luoghi – una magica casa di campagna, Roma, Palermo, Bologna, Napoli, Parigi, Londra, Berlino – con le strade sfavillanti e piene di vita e di disperazioni, di sogni e di disillusioni, di musica e di silenzi. Ci sono la comunità artistica e poetica, il mondo gaio, le droghe, qualche trans, come Arlene che prova a inserirsi nella coppia, ma soprattutto c’è un’attenzione quasi maniacale alle piccole cose: un fiore, una spilla d’epoca, una musica, la neve, una cartolina, un coltello…
Tatuaggio profondo è una storia vera, i protagonisti sono lì, con la loro carne e la loro materia grigia, e tutto quel che accade è determinato dalla vita, come il colpo di teatro del finale.
“La sua poesia è lapidaria e cristallina. I suoi ‘trasalimenti’, le sue ‘intermittenze del cuore’ si oppongono sulla pagina con veemenza e con grazia, lontano dalle ‘buone maniere’” Carlo Coccioli
“Antonio Veneziani è poeta dai versi brevi, concentrati, stilettanti. La sua è una strana poesia del ‘frammento’. Solo che la frammentazione parte da un tutto per nulla diviso e noi lettori assistiamo qui a una rappresentazione come accade per certi quadri, dove alcune zone della tela sono illuminate fortemente e altre restano al buio” Renzo Paris
“Uno scrittore dalla voce così autenticamente anarchica da potersi persino concedere, dopo una vita urlata contro ogni Dio e ogni padrone, il lusso di un’irrequieta serenità” Giancarlo De Cataldo
“È nato un nuovo Genet. Versi duri e levigati che stabiliscono una totale complicità con il lettore. Veneziani è un grande, vero poeta” Aldo Rosselli
ascolta la conversazione
Antonio Veneziani, piacentino di nascita ma romano d’adozione, è tra gli autori della cosiddetta “Scuola Romana di poesia”, che va da Pier Paolo Pasolini a Dario Bellezza, da Amelia Rosselli a Renzo Paris. Oltre che poeta, saggista, traduttore, Veneziani ha dato vita a svariate iniziative culturali. Tra i suoi libri ricordiamo: Brown Sugar (Castelvecchi, 1998), Fototessere del delirio urbano (Hacca, 2009), Cronista della solitudine (Hacca, 2007), Vespasiani (con foto di Riccardo Bergamini, Edizioni del Giano, 2003), D’amore e di libertà (con appunti coreografici di Maria Borgese, Diamond Editrice, 2011), I mignotti (con Riccardo Reim, Castelvecchi, 1997), La gaia vecchiaia (Coniglio, 2006). Per il cinema ha scritto Clodia Fragmenta (regia di Franco Bròcani), La philosophie dans le boudoir (regia di Tinto Brass) e il documentario Nessuno è perfetto! (regia di Fabiomassimo Lozzi).
"Parlo solo di me
di dolori troppo privati
per servire il mondo.
Ma se rovescio
la mia angoscia
come un guanto
recupero solo tracce
di baci non avuti,
o non dati."
2 marzo 2008, Roma
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare