Conversazione di Livio Partiti con Adriana Muncinelli
L’Istituto Storico della Resistenza e della
Società contemporanea in provincia di Cuneo è impegnato da tre anni in
una ricerca, denominata “Oltre il nome”, volta a raccogliere quante più
informazioni possibili su ognuno dei 334 ebrei stranieri che, fuggiti
dalla zona di occupazione italiana in Francia dopo l’8 settembre 1943,
cercarono salvezza in Italia traversando le Alpi attraverso i sentieri
che passano ai colli Finestre e Ciriegia, ma furono invece internati nel
campo di Borgo san Dalmazzo e di lì poi deportati ad Auschwitz.
L’unica traccia del passaggio della stragrande maggioranza di questi 334
stranieri erano solamente i loro dati anagrafici, per giunta molto
spesso alterati, imprecisi se non addirittura errati; nulla più era
rimasto delle loro vite e delle loro storie.
Ma chi erano queste persone? Da dove venivano? Quali erano stati i
percorsi che li avevano condotti nella nostra provincia? Quali mestieri
svolgevano? Quali legami li accomunavano? Erano giunti in Italia da soli
o con i loro familiari? Quali tracce avevano lasciato dietro di sé nei
luoghi in cui avevano vissuto per un certo tempo? Quali erano state le
loro strategie di fuga e di sopravvivenza? E che volto avevano?
Adriana Muncinelli ed Elena Fallo, impegnate nella ricerca Oltre il
nome, hanno provato a dare risposta a queste domande e hanno ricostruito
l’identità e la storia di gran parte dei deportati. Ricostruire nei
dettagli le loro storie di vita fino al momento in cui sono giunte da
noi significa dare concretezza alla persecuzione che hanno subito,
toccare e far toccare con mano come essa abbia intaccato la loro vita
quotidiana, demolito, passo dopo passo, piccoli o grandi progetti,
progressi, successi, speranze, o infierito su esistenze già difficili e
provate.
Uno dei risultati maggiormente significativi è stata la scoperta del
numero, pressoché definitivo, dei sopravvissuti, diverso da quanto si
pensava inizialmente.
ascolta qui la conversazione
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