Attilio Brilli
Il viaggio fra spazio reali e spazi immaginari
Festival della Mente, Sarzana
Domenica 4 settembre
In tutti i suoi aspetti, il viaggio presuppone sempre una proiezione immaginativa. I mercanti avventurieri medievali e rinascimentali si sono affidati ai Viaggi di Mandeville, vale a dire di uno che non era mai uscito dalla propria biblioteca. «Il conquistatore», ha detto Canetti, «non riesce mai a svincolarsi dalla carta geografica». Quando Cortés vide per la prima volta il Pacifico, lasciò allibiti i compagni, timorosi che volesse affrontare spazi puramente immaginari. Anche il più domestico viaggiatore del Grand Tour traeva godimento dalle prefigurazioni immaginarie dei piaceri che l’attendevano. Nei pellegrinaggi, la meta più fascinosa è la Mecca, interdetta ai non musulmani, che può essere solo immaginata o conosciuta attraverso la più rischiosa delle avventure.
Attilio Brilli già professore ordinario di Letteratura angloamericana presso l’Università di Siena, ha pubblicato saggi su autori inglesi, irlandesi e statunitensi quali Byron, Swift, Joyce e James; ha curato inoltre la pubblicazione delle Opere di R.L. Stevenson nella collana «I Meridiani» (Mondadori, 1982). Ritenuto uno tra i massimi storici della letteratura di viaggio, è autore di numerosi testi sull’argomento, pubblicati dal Mulino: Il viaggiatore immaginario (1997), Il viaggio in Italia (2006), Il viaggio in Oriente (2009), Dove finiscono le mappe (2012), Mercanti avventurieri (2013), Gerusalemme, La Mecca, Roma (2014), Il grande racconto del viaggio in Italia (2014), Il grande racconto dei viaggi d’esplorazione, di conquista e d’avventura (2015), Sulle tracce di San Francesco (con S. Neri, 2016).
“Il grande racconto del viaggio in Italia”
Itinerari di ieri per viaggiatori di oggi
Il Mulino Editore
Nei secoli passati l’Italia è stata meta di un incessante pellegrinaggio culturale. Il Grand Tour, consuetudine delle classi colte europee, trovava infatti il suo culmine nel Bel Paese, in omaggio al quale diventava il Viaggio in Italia. Come in concreto si svolgeva ce lo racconta la messe di diari, memorie, guide, epistolari a cui il libro attinge, restituendoci, grazie ad annotazioni ora sapide ora struggenti, l’esperienza viva di uomini e donne d’ingegno, di nobili, di artisti, di poeti, di studenti e di quanti si dettero con entusiasmo alla scoperta della penisola. Ripercorriamo così gli itinerari più battuti, sperimentiamo l’equipaggiamento e i mezzi di trasporto, riviviamo gli incidenti e le avventure, ma anche i sogni e a volte lo scoramento di quei primi turisti. Ma c’è dell’altro, perché attraverso lo sguardo degli stranieri, la letteratura di viaggio può insegnarci un modo diverso di guardare all’Italia. Potremo così fare l’unica, autentica esperienza di viaggio ancora possibile oggi: tornando sui passi di quegli antichi visitatori, in loro compagnia, fare nostre le loro mete favolose.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare
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