Angela Larotella
“Biennale Democrazia”
biennaledemocrazia.it
Viviamo in un mondo ad altissima visibilità, nel quale informazioni, immagini e dati in continua
rielaborazione sono diventati il tessuto stesso delle nostre esistenze. Però quanti coni d’ombra si
nascondono in questo panorama di luci? Come mutano le relazioni umane e sociali – e con esse
come cambia la politica – nell’epoca dell’esibizione, della celebrità, della fiction, della realtà che si
è fatta reality? Come fronteggiare vecchi e nuovi poteri invisibili coperti dal velo della segretezza?
Come uscire dalla posizione di semplici spettatori di fronte alla crisi della democrazia, ogni giorno
più profonda? Guardare non basta: perché dietro ogni luce c’è un’ombra, a ogni struttura visibile
rispondono meccanismi invisibili. Affinché le società democratiche possano recuperare prospettive
di futuro occorrono strumenti per comprendere e nuovi obiettivi da perseguire. Per queste ragioni
Biennale Democrazia torna con un’edizione intitolata VISIBILE INVISIBILE: per individuare le
distorsioni del nostro tempo, comprenderle e cercare di superarle.
Da mercoledì 27 a domenica 31 marzo 2019 Torino ospiterà 251 relatori da tutto il mondo e
ognuno di loro contribuirà a questa riflessione collettiva, declinata in 36 dialoghi, 22 discorsi, 17
dibattiti e tante altre forme; trattando temi che vanno dalla politica all’arte, dalla filosofia al diritto,
dall’economia all’architettura, dalla scienza allo sport, per un totale di 133 incontri. In questa
edizione più che mai, Biennale Democrazia ha voluto coinvolgere il territorio, aprendosi a nuovi
spazi e collaborazioni, e costruendo un approccio transdisciplinare: per capire il mondo
contemporaneo il dibattito deve necessariamente attraversare le discipline, scovarne le
intersezioni, sfruttarne la complessità e valorizzarne le diversità.
Nel quadro dei percorsi formativi “in presenza” di Biennale sono state coinvolte 90 classi (oltre
2300 studenti), allargando il progetto anche alla provincia di Cuneo; mentre per quanto riguarda il coinvolgimento a distanza, nel Campus allestito durante i giorni del festival saranno ospitati 130
ragazzi da tutta Italia. Confermate anche le call lanciate per promuovere un coinvolgimento
attivo della cittadinanza, delle organizzazioni culturali e degli studenti universitari, con una
particolare attenzione al quartiere Aurora, che quest’anno diventerà il secondo cuore pulsante
della kermesse con il progetto speciale Welcome Aurora.
“Torino è lieta di proporre la sesta edizione di Biennale Democrazia – dichiara la Sindaca Chiara
Appendino – Come già felicemente sperimentato in passato, la manifestazione saprà ancora una
volta dimostrare quanto sentiti siano i temi della partecipazione democratica nelle sue molteplici
declinazioni politiche, sociali, economiche e culturali. Il tema Visibile Invisibile è centrale per la
nostra città, impegnata nel contrastare i fenomeni di marginalità sociale, favorendo l’uscita degli
invisibili dall’ombra.”
E afferma Gustavo Zagrebelsky, Presidente di Biennale Democrazia: “Biennale Democrazia
compie dieci anni. In questo arco di tempo il mondo è cambiato profondamente e il tema scelto
per questa sesta edizione ne è un evidente riflesso. Crediamo di essere finalmente approdati nel
mondo-in-cui-tutto-è-visibile, ma questa cieca fiducia può essere ingannevole. Di fronte ai rischi di
una società nella quale le esistenze sono sempre più trasparenti le une alle altre, ma sempre più
distanti o chiuse in universi impermeabili, è importante un’opera di costante manutenzione dei
legami invisibili che ci uniscono agli altri, per ricomporre alto e basso, uguali e diversi, centro e
periferie.”
L’immagine guida della VI edizione di Biennale Democrazia è The Vanishing Man di Paolo
Ventura, concessa dall’autore con la collaborazione di CAMERA – Centro italiano per la
Fotografia.
“Ho fotografato storie di guerra, magia, abbandono – dichiara Ventura – e piano piano
inconsapevolmente mi sono trovato a rifare quello che facevo da ragazzo in quel luogo,
nascondendomi nei miei mondi immaginari e inventando storie. L’uomo che scompare è la
rappresentazione della mia voglia di essere invisibile.”
L’inaugurazione di Biennale Democrazia si terrà mercoledì 27 marzo, alle 18:00, come da
tradizione al Teatro Regio, con una lectio magistralis di Adriano Prosperi. L’intervento, intitolato
“La visibilità dell’altro”, ripercorrerà le relazioni tra diverse umanità nella storia del mondo: in
passato questi inaspettati incontri hanno generato la spinta d’immaginazione alla base delle grandi
rivoluzioni europee, mentre oggi paiono suscitare paura e chiusura. Come tornare a vivere
l’incontro come una scoperta? L’appuntamento è introdotto da un intervento musicale dei giovani
del Coro PoliEtnico del Politecnico di Torino.
Nella mattina dell’inaugurazione, alle 10:30 presso il Campus Universitario Luigi Einaudi, apre
“Behind the Indian Boom”. La mostra, che costituisce un’inedita collaborazione tra antropologi,
news maker e attivisti, racconta l’emergenza sociale dell’India del boom economico.
L’inaugurazione, alla presenza del Rettore dell’Università di Torino, Gianmaria Ajani, sarà seguita dal dibattito “L’India invisibile. L’altra faccia del miracolo” con i curatori Jens Lerche e Alpa Shah,
coordinato da Tommaso Bobbio.
La giornata inaugurale culminerà alle 21:30 al Teatro Regio con un prezioso e inedito spettacolo
dedicato a “I sommersi e i salvati” di Primo Levi nel centenario della nascita, curato da Valter
Malosti e interpretato da Fabrizio Gifuni, in collaborazione con il Centro internazionale di studi
Primo Levi. Con quest’opera Levi ha indagato gli aspetti più oscuri del lager – la memoria come
strumento meraviglioso e fallace, la forza corruttrice dei nazisti, la vergogna del sopravvissuto – e
ha saputo guidare il lettore nella complessità, lontano dalle visioni stereotipate dello sterminio.
Nelle parole di Gifuni: “La lettura ad alta voce di un testo e il rituale collettivo dell’ascolto è in sé
gesto politico, esperienza che riguarda la polis. Leggere oggi I sommersi e i salvati è un gesto
carico di urgenza oltre che di significato.” Ad accompagnare le letture di Gifuni un programma
musicale curato e diretto dal Maestro Carlo Boccadoro – con musiche di Carlo Boccadoro, Gavin
Bryars, Philip Glass, James McMillan, Arvo Pärt – eseguite dall’ensemble d’archi del Conservatorio
Giuseppe Verdi di Torino. Produzione TPE – Teatro Piemonte Europa.
Lo spettacolo di chiusura, in programma domenica 31 marzo alle 21:00 presso la Sala Fucine
delle OGR, è ispirato a un altro grande libro della letteratura italiana: “Le città invisibili” di Italo
Calvino. Sarà Lella Costa a guidare il pubblico in un’avventura fatta di carovane, spezie e deserti,
dove le città sbiadiscono agli occhi, dove reale e irreale, dritto e rovescio, visibile e invisibile
appaiono inestricabili. Lo spettacolo è organizzato nell’ambito di OGR Public Program; la
scenofonia è di Roberto Tarasco, il videopainting a cura di Stefano Giorgi e la produzione di
Angelo Giacobbe/ Nidodiragno/CMC.
Il programma della VI edizione prevede 133 appuntamenti che affronteranno il tema VISIBILE
INVISIBILE seguendo quattro differenti filoni: Luci e ombre; La società̀ della trasparenza;
Legami invisibili; Dal tramonto all’alba. (Per maggiori dettagli, vedere la scheda dedicata)
Tra gli ospiti internazionali: il sociologo ed economista tedesco Wolfgang Streeck, che terrà una
lectio sulla fine del capitalismo; il reporter turco-tedesco Deniz Yücel, che ha raccontato la rivolta
di Gezi Park del 2013 ed è stato per un anno incarcerato in Turchia; Branko Milanović,
economista specializzato in diseguaglianze globali; il filosofo francese Jacques Rancière, che
indagherà le radici del crescente odio per la democrazia; Rupert Younger, dell’Università di
Oxford, che ha scritto il Manifesto degli Attivisti rivisitando in chiave contemporanea il Manifesto
del Partito Comunista di Marx e Engels; Joan R. Rosés; direttore del Dipartimento di Storia
Economica presso la London School of Economics, esperto di economia della conoscenza; e
ancora Jean-Claude Guédon, accademico e scrittore canadese, che esplorerà i legami tra
conoscenza scientifica e democrazia e le studiose e attiviste Emilia Roig e Amal Yacef, che
tratteranno discriminazioni di genere, etnia, religione e classe sociale.
Tra i tanti ospiti: Rosario Aitala; Ambra Angiolini; Alessandro Baricco; Maria Vittoria Ballestrero;
Roberto Battiston; Mauro Berruto; Piero Boitani; Goran Bregović; Massimo Cacciari; Anna
Caffarena; Mario Calderini; Luciano Canfora; Eva Cantarella; Flavio Caroli; Filippo Ceccarelli; Jury
Chechi; Luigi Ciotti; Vanni Codeluppi; Carlo Cottarelli; Alessandro Dal Lago; Serena Dandini;
Roberta De Monticelli; Philip Di Salvo; Ernesto Franco; Carlo Freccero; Nadia Fusini; Vittorio
Gallese; Fabio Geda; Giuseppe Genna; Massimo Giannini; Enrico Giovannini; Maurizio Molinari;
Tomaso Montanari; Michela Murgia; Paolo Nespoli; Carlo Olmo; Elena Ostanel; Antonio Padoa-
Schioppa; Dario Pagani, Adriano Prosperi; Pif; Walter Quattrociocchi; Isabella Ragonese; Mario
Rasetti; Giuseppe Ricci; Luis Sal; Carlotta Sami; Luca Serianni; Carla Signoris; Luca Sofri;
Aboubakar Soumahoro; Giovanni Tizian; Paola Turani; Nadia Urbinati; Ersilia Vaudo Scarpetta;
Elena Verdolini; Matteo Maria Zuppi.
IL POSTO DELLE PAROLE
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