Andrea Tarabbia
“Il peso del legno”
NN Editore
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Prima c’è Simone di Cirene, che torna dai campi e viene fermato da un centurione per aiutare Gesù a portare la croce sul Golgotha. Non sappiamo cosa abbia pensato, né cosa gli sia successo dopo, ma solo che quell’azione involontaria ha avuto terribili conseguenze sui suoi figli. Poi c’è Gesta, che cerca di essere salvato da Gesù e, invece, si ritrova con la sua croce sulla stessa via Dolorosa che porta alla morte. In mezzo ci sono Lazzaro, Giuda, Pilato, e tutti gli scrittori – da Borges a Simone Weil, da Camus a Elias Canetti – che si sono interrogati su quel racconto, cercando il senso della croce in parole come colpa, fede, giustizia e amore. Tra tutti loro c’è anche Andrea Tarabbia, che raccoglie queste domande per tuffarle nel nostro presente.
«La linea orizzontale è la pena, che ogni essere umano conosce. In verticale corre invece il segno della colpa: affonda nell’abisso e chiede ragione al cielo. Noi siamo lì in mezzo, nel punto in cui si forma la croce».
Alessandro Zaccuri
Andrea Tarabbia è nato a Saronno nel 1978. Ha pubblicato, tra gli altri, Il demone a Beslan (Mondadori 2011) e Il giardino delle mosche (Ponte alle Grazie 2015, Premio Selezione Campiello e Premio Manzoni per il romanzo storico). Nel 2012 ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov per Voland. Vive a Bologna.
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