Amleto De Silva
Degenerati
LiberAria
Charles Darwin ci ha abituati a pensare che la specie umana debba necessariamente evolversi. Invece. Ogni giorno apriamo un social network e ci ritroviamo a pensare che gli esseri umani stiano involvendo, che siamo sempre più circondati da scimmie: scimmie mainstream, scimmie slowfood o scimmie epistolari anzi, da “neoscimmie, uomini degenerati, con i difetti dell’una e dell’altra specie”. Dopo “Stronzology“, Amleto De Silva torna con un ironico e utilissimo pamphlet in cui, con acuta leggerezza, ci regala il suo antidoto alla degenerazione: leggere il Cyrano de Bergerac e applicare il suo metodo. Essere guasconi, alzare la testa, ritornare alla guapparia, all’aretè greca, è pratica antica ma ancora possibile, perché “la guasconeria non è preclusa a nessuno: basta soltanto volerlo”, altri uomini l’hanno fatto. Da Cyrano fino a Mario Giobbe, Roberto Bracco e Ferdinando Russo passando per Bianciardi e Kurt Vonnegut, ci viene presentata una carrellata di guappi eccellenti, uomini e intellettuali dalla scrittura forte, modelli di resistenza etica alla mediocrità, rivoluzionari. “D’altra parte, era stato proprio Bianciardi a dire che per portare la rivoluzione a Milano gli sarebbero bastati mille uomini che parlavano a voce alta, che arrivavano in ritardo agli appuntamenti: mille uomini soli, ma con la testa alta e nessuna voglia di obbedire a un mucchio di cretinaggini degenerate. Un manipolo di guasconi chiassosi, insomma”.
Amleto de Silva, in arte Amlo, è nato a Napoli, cresciuto a Salerno e vive a Roma. Ha esordito come vignettista su “Cuore”, poi su Smemoranda e altri, vincendo il Premio Satira Politica di Forte dei Marmi. Autore teatrale con Enrico Montesano, blogger (www.amlo.it), ha pubblicato i romanzi Statti attento da me e La nobile arte di misurarsi la palla con Roundmidnight. Sue vignette e battute in La classe è invasa dal principio d’inerzia per Kowalski e Carognate di Natale per Gremese. Cura le rubriche Spoiler, Playlist e On Writing, per TvZap e Ilmiolibro.it.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare