Alessandro Ciappa
traduttore di
Julia Kristeva
“Simone De Beauvoir – La rivoluzione del femminile”
Donzelli Editore
donzelli.it
«Ribellandosi al suo milieu e alla sua educazione, analizzando la condizione imposta alle donne nel corso della storia, Simone de Beauvoir, per la prima volta, e con chiarezza analitica e passione politica, ha dimostrato che non c’è pensiero nel senso forte del termine se non in un dialogo tra i due sessi: una felicità rischiosa, dolorosa, desacralizzata, ma possibile. La sola capace di dare significato a un’esistenza».
Scrittrice, filosofa esistenzialista, donna libera e ribelle, Simone de Beauvoir è ancora oggi un faro indiscusso per i movimenti di emancipazione femminile. Figura in grado di raccogliere l’eredità di chi l’aveva preceduta e di orientare il dibattito e la lotta di chi la circondava, ha contribuito con la sua vita e con le sue opere al realizzarsi di una grande rivoluzione antropologica che non smette di produrre effetti imprevedibili sul destino personale di ognuno di noi e sul futuro politico del pianeta. Il suo esempio anticonformista e il coraggio delle sue idee continuano a far riflettere, mostrando quanto lontano risulti ancora il traguardo della parità tra i sessi. E a raccogliere la sfida e il testimone, in questo libro, è Julia Kristeva, un’altra scrittrice e filosofa, un’altra donna in lotta, erede spirituale di quella tradizione che vede nella Beauvoir la propria iniziatrice. Continuando la riflessione inaugurata con la trilogia dedicata al Genio femminile (Colette, Hannah Arendt, Melanie Klein), Julia Kristeva fa qui i conti con la capostipite del femminismo, sottolineando la necessità di considerare la Beauvoir come una presenza e una guida per il nostro tempo, senza negare le contraddizioni e le complessità che hanno caratterizzato questa figura. La Kristeva ci accompagna tra le pagine di Simone de Beauvoir attraverso una lettura critica e acuta, mai scontata e mai agiografica, che mette in luce gli aspetti più significativi dell’eredità della grande intellettuale francese, che ha condotto una spietata inchiesta sulla condizione delle donne attraverso la storia, facendo dell’emancipazione del «secondo sesso» la sua battaglia più grande, dopo millenni di dominazione patriarcale e maschile. Prima di lei, nota la Kristeva, la storia veniva scritta senza le donne, anzi sulla loro pelle. Dopo di lei, non esiste più una storia senza le donne, le quali cominciano a rivendicare a gran voce la necessità di essere protagoniste della sfera pubblica e della politica. La riflessione della Kristeva sulla Beauvoir ci aiuta così a vedere la strada che è stata fatta, e quella che resta da fare.
Julia Kristeva, nata in Bulgaria, vive e lavora in Francia dal 1966. Saggista e psicoanalista, è professoressa emerita all’Université Paris-VII Diderot e membro della Società psicoanalitica di Parigi. È professoressa honoris causa nelle numerose università del mondo in cui ha insegnato. Di Julia Kristeva, la cui opera è tradotta in moltissime lingue, la Donzelli editore ha pubblicato tutti i lavori più significativi: la trilogia sul «Genio femminile» (Colette, 2004; Hannah Arendt, 2005; Melanie Klein, 2006); Bisogno di credere (2006); Teresa, mon amour (2008); La testa senza il corpo (2009); Il loro sguardo buca le nostre ombre (2011); Storie d’amore (2012); Sole nero (2013); Stranieri a noi stessi (2014); Del matrimonio considerato come un’arte (con Philippe Sollers, 2015); La vita, altrove (2017).
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