Alessandro Casellato
“Nuto Revelli 1919-2019”
www.nutorevelli.org
Alessandro Casellato
“Nuto Revelli, la storia orale e il popolo perduto”
Domenica 6 ottobre 2019
convegno internazionale
Cuneo, Cinema Monviso, Via XX Settembre 14
sabato 5, domenica 6 ottobre 2019
Nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della nascita di Nuto Revelli, il Comitato Nazionale istituto dal Mibac e la Fondazione Nuto Revelli organizzano il convegno internazionale di studi Nuto Revelli protagonista e testimone dell’Italia contemporanea che si svolge a Cuneo presso il Cinema Monviso (Via XX Settembre, 14)
Nuto Revelli, di cui ricorre quest’anno il centenario della nascita, è stato un testimone importante del Novecento. Durante la Seconda Guerra Mondiale, prima come sottotenente degli Alpini in Russia, poi come partigiano nelle fila delle bande di Giustizia e Libertà, Revelli fu difensore della libertà, ricercatore sul campo della civiltà contadina, osservatore attento e sensibile degli sviluppi di una società in trasformazione. Amico di Primo Levi e Mario Rigoni Stern, con cui condivideva una narrazione atipica, schietta e non retorica, la sua voce risuona forte oggi più che mai, rilanciando parole che non soltanto conservano la carica della memoria – una memoria viva e attiva, indispensabile nutrimento per la cultura e la consapevolezza – ma hanno anche la capacità di suggerire, in particolar modo alle giovani generazioni, percorsi contemporanei ispirati alle scelte di chi ha attraversato, giovanissimo, l’orrore della guerra e ha affrontato la responsabilità di combattere per la Liberazione. Nuto Revelli, infine, con la sua attiva presenza oltre che con la sua opera, ha contribuito a creare quella consapevolezza dell’identità antropologica, ancor prima che geografica e culturale, del Cuneese e delle Langhe che costituiscono oggi uno dei fondamenti del fiorire di iniziative, non solo culturali, del territorio.
Ai giovani e a un largo pubblico di lettori vuole ora parlare il convegno internazionale Nuto Revelli protagonista e testimone dell’Italia contemporanea. Perché la manifestazione, nel rispetto dell’approfondimento storico, sa toccare temi, oggi più che mai, sensibili perché capaci di unire, ma anche di dividere attorno al dibattito delle idee.
Revelli ha sempre avvertito il dovere di scrivere e raccontare: per quelli che non potevano farlo, perché “vinti” dalla storia ed esclusi dalla società, e per quelli che sarebbero venuti dopo di lui. Conoscere la Storia, farla conoscere ai giovani è consapevolezza e urgenza civile, amore per la giustizia e la libertà.
La giornata di domenica 6 ottobre, moderata da Beatrice Verri, si apre su Lo sguardo sulla società e il mondo contadino, con interventi di: Maurice Aymard, Lucia Carle, Alessandro Casellato, Gianluca Cinelli, Ada Cavazzani, Vito Teti, Michele Calandri e Alessandra Demichelis che racconterà l’epistolario, recentemente ritrovato, tra Nuto e la moglie Anna, “anello forte” nella vita dello scrittore.
Uno degli aspetti più sorprendenti dell’opera di Revelli è la costante capacità di parlare al presente, e il pomeriggio della domenica è infatti dedicato a dare conto di una ricerca che continua, presentando case studies di giovani ricercatori: Silvia Giordano, Laura Fossati, Andrea Aimar e Andrea Fenoglio, fino a Raphael Botiveau, del MUCEM di Marsiglia.
L’intervento conclusivo del Nuto Revelli, protagonista e testimone dell’Italia contemporanea è affidato a Marco Revelli, il quale afferma: “Sono convinto che i figli siano le persone meno adatte a celebrare i padri, è giusto che li ricordino in privato, che in pubblico il giudizio sia di altri e non di chi è così strettamente implicato”, e interverrà, dunque, per raccogliere le fila delle tematiche emerse nei due giorni di convegno e immaginare prospettive di prosecuzione sul lavoro dell’opera di Nuto.
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