Alberto Garlini “Pordenone Legge”

Alberto Garlini Alberto Garlini Pordenone Legge

Alberto Garlini
“Pordenone Legge”
Festa del libro con gli autori
13 – 17 settembre 2017

pordenonelegge.it

Un altro tempo
Tutti scrivono, tutti leggono, come mai fino ad oggi nella storia dell’umanità. C’è stato un tempo ancora recente quando, conclusi gli anni della formazione, i pochi che continuavano a scrivere lo facevano con parsimonia e per motivi squisitamente professionali. Gli altri erano innamorati ossessivi, compulsivi redattori di lettere anonime, oppure scrittori, poeti, giornalisti, storici e filosofi. Non è più così, la comunicazione scritta è onnipresente e incessante, e sempre più in connubio con l’altrettanto ubiqua presenza delle foto da cellulare. E i libri? Oh, quelli! Sì, ci sono ancora, e sono ancora il modo migliore per imparare, pensare e crescere. Ci sono anche molti libri senza le immagini! E sono esigenti, quasi tutti. Chiedono ciò che è più tuo e che maggiormente ti sfugge nella vita: il tempo. Vogliono tempo, un tempo solo tuo. E in cambio, però, aprono nel trascorrere della tua vita un altro tempo, più ampio, più profondo, che non ha i numeri dell’orologio. L’incontro con l’autore e il suo libro a pordenonelegge dura un’ora dell’orologio. E potrebbe valere quanto una stagione della vita.

I curatori
Alberto Garlini, Valentina Gasparet, Gian Mario Villalta

Alberto Garlini è nato a Parma nel 1969. Vive a Pordenone. Ha pubblicato Una timida santità (2002) e Fútbol bailado (Sironi, 2004), Tutto il mondo ha voglia di ballare (Mondadori, 2007), La legge dell’odio (Einaudi, 2012), Piani di vita (Marsilio, 2015). La legge dell’odio, pubblicato da Gallimard, ha avuto un’ottima accoglienza anche in Francia. È tra i curatori della manifestazione culturale Pordenonelegge.

Alberto Garlini
“Il fratello unico”
Un’indagine di Saul Lovisoni
Mondadori Editore

librimondadori.it

A Parma tutti conoscono Saul Lovisoni: di famiglia ricchissima, una laurea in Diritto internazionale ad Harvard, per anni ha fatto il poliziotto. Dopo aver risolto brillantemente alcuni casi, ha scritto un romanzo giallo da un milione di copie, ma il successo gli ha portato solo guai. Persa la donna che amava, Saul si è ritirato a vita privata in una grande casa di campagna dove trascorre il tempo ascoltando la voce malinconica e potente del Po e riempiendo con la sua scrittura indecifrabile file di taccuini neri: accenni di trame, idee, riflessioni.

Ora però vuole tornare in attività, non più in polizia ma da investigatore privato, e ha bisogno di un’assistente. Reclutata sulla base di un brevissimo colloquio incentrato sull’incipit di Emma di Jane Austen, Margherita ha ventisei anni, due piercing, un tatuaggio, una mente affilata e soprattutto un talento raro nel riconoscere una storia. Sì, perché in fondo non c’è poi tanta differenza tra il lavoro di un investigatore e quello di uno scrittore; comprendere la narrativa sottesa a un delitto, ricostruire il romanzo esistenziale dei personaggi coinvolti e arrivare al colpevole: ecco il metodo di Saul, Sherlock Holmes della Bassa Parmigiana che ha finalmente trovato il suo Watson.

Quando Cosima Allandi di Porporano chiede il loro aiuto per ritrovare il fratello Bernardo – la cui intempestiva scomparsa rischia di far fallire una speculazione edilizia a cui la famiglia tiene molto –, Saul e Margherita si mettono all’opera. Tra interrogatori condotti come sedute psicoanalitiche e minuziosi sopralluoghi, Margherita si scopre sempre più attratta dal geniale e fragile Saul. Che segreti si celano nel suo passato? Cosa lo ha condotto all’esilio volontario, quali colpe vuole espiare?

Alberto Garlini mette la sua scrittura sempre ispirata ed elegante, generosa di immagini che catturano per la loro originalità, al servizio di un giallo raffinato e perfettamente congegnato, scandito da dialoghi brillanti, capace di conquistare gli appassionati del genere e non solo.

IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare

ilpostodelleparole.it