Alberto Caviglia
“Olocaustico”
Giuntina Editore
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Il vero oscurantismo non consiste
nell’impedire la diffusione di ciò che
è vero, chiaro e utile, ma nel mettere
in circolazione ciò che è falso.
Johann Wolfgang Goethe
(Ammesso che l’abbia davvero scritto lui)
Alberto Caviglia “Olocaustico”
David Piperno è un giovane ebreo romano che si è trasferito in Israele per coronare il suo sogno: diventare un grande regista di fantascienza. La sua sceneggiatura La lucertola mutante però non interessa a nessuno e per mantenersi è costretto a intervistare gli ultimi sopravvissuti alla Shoah per il Museo di Yad Vashem. David è immaturo, inaffidabile e con un senso dell’umorismo del tutto particolare. Lo sanno bene i suoi amici, lo sa Sara, la madre ansiogena e iperprotettiva, e lo sa fin troppo bene Sharona, la sua esasperata ragazza. Nessuno di loro però può prevedere che per realizzare le sue ambizioni David darà inizio a una catastrofe di proporzioni planetarie. E non basteranno i consigli dei suoi amici immaginari, Philip Roth e Itzhak Rabin, per riparare al danno imponderabile che affliggerà l’umanità intera.
Romanzo satirico antiretorico e dissacrante, Olocaustico si presenta come uno specchio dei tempi, tra fake news e perdita dei valori. È una storia originale e divertente che ha il merito di farci riflettere sul nostro futuro partendo da un’idea di fondo: se neghiamo la Shoah, tutto il resto crollerà. Ma proprio tutto.
Alberto Caviglia è un regista, sceneggiatore, autore satirico, scrittore, e poi, come ama aggiungere, si sveglia la notte tutto sudato. Nato a Roma nel 1984, esordisce alla regia nel 2015 con il provocatorio Pecore in erba, presentato al Festival di Venezia e con il quale, sorprendentemente, non riesce a farsi espellere dalla Comunità Ebraica di Roma. Ci riprova con Olocaustico, il suo primo romanzo.
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