Walter Comello
www.waltercomello.it
Psicologo, psicoterapeuta, criminologo clinico e psicopatologo forense. Specializzato in medicina psicosomatica, ipnositerapia, esperto in terapia delle relazioni, sessuologia e tecniche di mediazione, in E.M.D.R. per disturbi post traumatici da stress e sindrome DAP causati da violenza, calamità naturali, eventi bellici. Esperto in terapie per vittime ed autori di reato. Consulente in Decision Analysis e Neuromarketing; esperto in psicologia strategica, formatore in Crisis Management presso PCO (Post Conflict Operations – NATO); consulente per l’ Università degli Studi di Torino per un progetto europeo sulla biosicurezza in ambito antiterrorismo e componente del Comitato Scientifico di SpinOff UNITO. Editorialista, divulgatore scientifico e ideatore di specifici format di comunicazione. Premio Unicef 2011. Consulente per imprenditori in difficoltà. Autore di progetti e programmi di formazione per enti pubblici e privati. Relatore in centinaia di conferenze. Presidente di Ecosystems onlus sulle tematiche ambientali e direttore di Psychè Centro Studi.
Prendersi cura per prendere cura.
Ognuno di noi è un essere unico per genetica, per storia, per sensibilità, per il proprio modo di essere, di vivere e di ammalarsi. Per questa ragione uno stesso evento risulterà a qualcuno senza conseguenze e per altri origine di una malattia. Non è l’oggettività di un fatto che conta, bensì la soggettività che diventa trauma e poi malessere, patologia della mente e del corpo. E’ necessario un approccio attento alla persona, dove prevale il suo nome al nome della diagnosi che la accompagna. Buchelard diceva che ognuno è il nome che porta con sè. Per guarire si deve tornare ad identificarsi con il proprio nome e cessare di essere la malattia. Il nome della diagnosi non serve, anzi è il primo problema da superare quando in questa ci si identifica. Serve un’attenta osservazione dei sintomi perchè questi sono la vera rappresentazione del problema.
Una voluta, variegata, formazione professionale e personale mi porta a pensare che quella difficoltà del momento nella vita, vada affrontata in ragione di una specifica esigenza e questa debba corrispondere a strumenti capaci di essere scelti per quella persona e per quello specifico momento. Il grande cacciatore sa scegliere la freccia tra quelle, tutte diverse, che porta nella sua faretra. A decidere saranno il vento, la distanza, la presenza di ostacoli e la potenza del suo arco. La sua scelta e la sua mira determineranno il suo risultato. E poi sarà come scendere un vorticoso torrente con rapide e rocce da evitare, ma si remerà insieme su una stessa canoa. Io mi occuperò del timone e insieme sapremo superare le difficoltà e si arriverà alla meta.
Le porte della vita non si aprono con fatica ed azioni di forza, ma ricostruendo una chiave andata perduta. Il bisturi serve al chirurgo per un piccolo fondamentale gesto che salva un’esistenza dopo un attento esame dell’azione da intraprendere. Non serve molto tempo; il passato seve solo a capire il presente ed il futuro non c’è ancora. Non serve dedicare molto tempo a quel passato, è in questo tempo che va individuata la soluzione. Non seve giustificare se stessi con l’incapacità di altri, nè dare la colpa del proprio malessere a nessuno. Il senso di responsabilità rende migliori, la colpa àncora al passato ed è origine di sanzione e questa è sempre dolore e infelicità. E’ necessario un processo terapeutico che sia capace di portare a conclusioni diverse il giudizio sulla propria vita. Un nuovo modo di pensare che, come diceva Albert Einstein, possa portare a porre rimedio ai problemi creati da un precedente modo di pensare. Di qui la guarigione, della mente prima e poi del corpo. Nella sala d’aspetto del mio studio c’è una frase di William James, psicologo americano dei primi del Novecento che dice: La più grande scoperta della mia generazione è che l’uomo può cambiare la sua vita cambiando i propri atteggiamenti. Mio compito è accompagnare a guardare le cose, come direbbe Proust, con occhi nuovi e questo consentirà quel cambio di atteggiamento.
Sono solito pensare che chi entra nel mio studio per la prima volta abbia un problema, quando ne esce, da quel momento, noi abbiamo un problema… e insieme lo risolveremo.
Le parole sono come semi che fanno germogliare una nuova condizione.
Walter Comello (fonte: www.waltercomello.it)
Ipnosi
L’ipnosi è uno stato di coscienza particolare in cui le naturali facoltà analitiche sono sufficientemente ridotte da consentire l’utilizzo di livelli più profondi dell’inconscio ai fini del benessere dell’individuo.
E’ uno straordinario strumento medico e psicologico sempre più utilizzato in ambiti differenti. Ogni essere umano dotato di normali attività psichiche può accedervi e il ricorso a questa tecnica a scopi terapeutici, è totalmente assente di effetti collaterali. L’ipnosi clinica non prevede perdita di coscienza, memoria e in nessun caso, può agire in contrapposizione a valori e modelli di chi vi si sottopone.
Il livello di coscienza passa dallo stato di vigilanza ad un apparente stato di sonno, attraverso una fase immaginativa, da una trance moderata ad una più profonda. Tra questi livelli non esistono confini ben distinti. Chi vi si sottopone vive, una sempre piacevole sensazione di tranquillità e rilassatezza, è consapevole di quanto accade e ne conserverà il ricordo all’apertura degli occhi. L’ipnosi si realizza attraverso un monoideismo, al mantenimento quindi di un’idea che si trasforma in condizione psichica e fisica nel corso dell’esperienza ed in un tempo successivo al di fuori della trance. E’ un fenomeno psicosomatico di grande naturalezza.
Si rivela efficace per i problemi basati su stati emotivi e abitudini ritenute inadeguate, valorizza le capacità individuali, stimola il sistema immunitario, interviene in modo evidente e clinicamente misurabile nelle terapie fisiche.
Utilizzi medici: allevia o elimina ogni forma di dolore tanto da costituire, in molti casi, un’incredibile alternativa naturale all’analgesia. Di grande efficacia nelle terapie sessuali. Interviene in modo mirato in ogni forma di patologia organica stimolando il sistema immunitario e intervenendo nella specifica area agendo in chiave psicosomatica.
Utilizzi psicologici: elimina ansia, depressione, fobie e comportamenti compulsivi. Vince la dipendenza da fumo, alcol o droghe, quando vi è una reale motivazione. Attraverso la suggestione ipnotica si inducono sentimenti positivi, regola i comportamenti alimentari, è di grande importanza nei disturbi post-traumatici da stress. E’ sempre soluzione nei processi di armonizzazione e autostima.
Utilizzi creativi: Utile nel settore artistico e sportivo. Migliora le prestazioni atletiche favorendo una maggior attenzione e concentrazione, aumenta la resistenza muscolare e consente la peak performance. Sblocca potenzialità latenti, stimola la creatività, aiuta l’attività anamnestica nello studio.
(fonte: www.waltercomello.it)
In occasione dell’uscita in edicola dell’ultimo articolo e dopo undici anni di collaborazione con Torino Magazine, la rivista della città, ci sarà un appuntamento al Circolo dei Lettori a Torino.
Lunedì 14 dicembre, ore 21, Circolo dei Lettori, Torino.
IL POSTO DELLE PAROLE
ascoltare fa pensare