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Santa De Siena “Ecocene”

Santa De Siena "Ecocene" Orthotes Edizioni

Santa De Siena
“Ecocene”
Per un postumano tecnopolitico e ecopolitico?
Orthotes Edizioni

www.orthotes.com

La nostra è l’era dell’estremo. Viviamo lo stordimento di un’evoluzione accelerata da non poterne percepire l’immaginario: ogni realtà aumentata è spinta fino a toccare un punto estremo, dove il contatto si sposta continuamente, resta lontano, perde distanza. Ecocene parla del passato, del presente e del futuro, del saccheggio e della violenza sulle donne e sulla natura, dell’umano divenire postumano, delle multidirezionalità temporali prodotte dall’intelligenza artificiale, dalle tecnologie del bios, dal macchinico. Non è un cambio di paradigma ma un salto di civiltà. L’inizio di una Nuova Era, il punto di svolta di una compressione evolutiva, un cambriano tecnologico nel quale il corpo avrà l’aspetto ibrido del cyborg. L’evoluzionismo tecnologico dell’Antropocene eleva l’innovazione a unica linea di sviluppo e di pensiero, travolge il senso del limite, lo estremizza e radicalizza, senza divenire carne, senso, misura, sangue. La sfida è se la nostra superiore intelligenza emotiva – insolitamente travolta dall’afflato ecologico – saprà trovare una via di mezzo, responsabile e praticabile. L’era che inizia potrebbe allora essere l’Ecocene, l’era ecologica dell’egualitarismo ecosistemico.

“Un approccio interessante di decostruzione del soggetto sovrano è il soggetto nomade. Un’idea che, nonostante il suo portato utopico e smaccatamente politico, risulta un originale tentativo di istituire una nuova soggettività in divenire alla luce delle trasformazioni scientifiche e tecnologiche. Questo paradigma inclusivo rigetta l’approccio socio-costruttivista, che postula la distinzione tra naturale e artificiale, per adottare quello di continuum natura-cultura. Inoltre apre a una nuova soggettività post-umana, incarnata, trasversale, immersa in una rete di relazioni non umane, sia biologiche sia tecnologiche. Nella sua prospettiva post-umanistica non mancano le critiche all’antropocentrismo e al patriarcato, in particolare, alle dimensioni costitutive del capitalismo biogenetico e cognitivo, che ha come principale obiettivo la commercializzazione e mercificazione di tutto ciò che è vivente. Ma ritiene insostenibile la separazione netta fra l’umano e il non umano, la disgiunzione tra res extensa e res cogitans, tra ciò che è libero e imprevedibile e ciò che, invece, è determinato e calcolabile.”

Santa De Siena, docente di Filosofia, si è occupata di epistemologia della complessità, biopolitica, estetica ed ecocittadinanza. Tra le sue pubblicazioni: La sfida globale di Edgar Morin (Lecce 2002); Contro l’estetica (Padova 2008); Contro il soggetto (in Etnografie del dissenso, Lecce 2016).


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