Roberto Canu
coordinatore
“Città e Cattedrali”
cittaecattedrali.it
Sabato 23 e domenica 24 settembre 2017 apertura straordinaria dei luoghi sacri in Piemonte e Valle d’Aosta
500 beni culturali ecclesiastici da scoprire e da vivere con la terza edizione di Città e Cattedrali a porte aperte.
Apertura straordinaria per monasteri, pievi, santuari, chiese, musei diocesani visitabili con l’accoglienza dei volontari il 23 e il 24 settembre 2017. Saranno allestite mostre, organizzati concerti, eventi teatrali e reading per coinvolgere i visitatori. L’iniziativa rientra nel progetto Città e Cattedrali, il grande piano di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico presente in Piemonte e in Valle d’Aosta, ideato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e dalle Diocesi delle due regioni. Si è sviluppato con la collaborazione, il sostegno e la partecipazione della Regione Piemonte, della società Arcus e delle Soprintendenze, con l’apporto costante della Direzione regionale del MIBACT.
Il fine settimana a porte aperte, organizzato nell’ambito delle giornate europee del patrimonio culturale, sarà anche l’occasione per i turisti di festeggiare con gli oltre 2000 volontari l’intensa attività che ha coinvolto lungo tutto l’anno 500 beni culturali ecclesiastici sparsi per il Piemonte e la Valle d’Aosta, luoghi carichi di storia e arte sacra organizzati in itinerari di visita geografici e tematici, percorribili anche attraverso la Rete visitando il portale cittaecattedrali.it
L’iniziativa “porte aperte”, un festival del sistema interregionale dei beni culturali ecclesiastici, è in linea con il tema “dal conflitto all’inclusione” che sta segnando, in questo anno, tutta l’attività del progetto Città e Cattedrali tra i 500 anni dalla Riforma e la celebrazione dell’anno internazionale del turismo sostenibile.
Per favorire una sempre maggiore fruizione delle tante testimonianze d’arte diffuse sul territorio in modo sostenibile, Città e Cattedrali avvia in occasione dell’iniziativa “porte aperte” la sperimentazione di un sistema di apertura automatizzata dei BCE che consenta, in condizioni di sicurezza, di effettuare delle visite in assenza di un presidio umano. Il progetto sperimentale per l’apertura e la valorizzazione di siti di particolare interesse storico artistico con l’impiego di tecnologie innovative, coinvolgerà due beni: la Cappella di San Sebastiano, a Giaveno, diocesi di Torino. Il recente ritrovamento nel suo interno di un affresco quattro-cinquecentesco che narra la storia di San Sebastiano e che adorna la parete di fondo della chiesa, ne ha fatto l’edificio religioso più antico di Giaveno. Il secondo è San Bernardo d’Aosta a Piozzo, diocesi di Mondovì, la struttura muraria in laterizio a vista della fine del ‘300 si alza sul basamento di una antica torre da guardia eretta interno al Mille.
I beni e i luoghi sacri non sono semplici oggetti culturali: raccontano un modo di concepire l’esistenza, la storia, i rapporti umani, il welfare e la solidarietà, diventando occasione di inclusione e dialogo interculturale, rafforzando il senso di coesione nelle comunità e favorendo una comprensione e un rispetto maggiori tra i popoli.
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