Riccardo Manzotti
“La mente allargata”
Perché la coscienza e il mondo sono la stessa cosa
Traduzione di Allegra Panini
Il Saggiatore
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Che cos’è la coscienza? È qualcosa di fisico? E che cos’è la realtà? È qualcosa di esterno, oggettivo, che possiamo davvero conoscere? E come? Dall’antichità a oggi, queste domande perturbanti non hanno smesso di far discutere filosofi e scienziati. Ma le loro risposte si sono sempre basate sul dualismo irriducibile tra mente e realtà, apparenza e mondo fisico, che ha scavato un fossato tra l’uomo e gli oggetti che lo circondano. Così la coscienza umana è diventata un mistero inafferrabile, un fenomeno interiore e soggettivo, e la natura un dato esteriore ed estraneo, come se tra le due esistesse una distanza incolmabile.
Riccardo Manzotti rifiuta questa frattura e ci invita a cambiare prospettiva, a ripensare la relazione tra mente e realtà in termini di identità e corrispondenza, superando il pregiudizio secondo cui la nostra esperienza del mondo sarebbe diversa dal mondo di cui facciamo esperienza. Con un approccio che abbraccia corpi e vissuti, ma anche sogni e allucinazioni, in La mente allargata Riccardo Manzotti avanza una tesi radicale: che la nostra percezione sia un dato concreto, materiale; che coscienza e mondo, infine, coincidano.
Con La mente allargata possiamo non solo capire come funziona la nostra mente, ma anche vedere la nostra esistenza sotto una nuova luce, e scoprire che non c’è alcun baratro a separarci dall’universo, che non siamo né scissi dentro di noi né divisi da ciò che ci circonda. Anzi, possiamo finalmente affermare «io sono il mondo».
Riccardo Manzotti (1969), filosofo e ingegnere, Fulbright Scholar al mit di Boston, è ora professore di Filosofia Teoretica presso l’università iulm di Milano e lavora sul rapporto tra media, mente, intelligenza artificiale e percezione. Tra i suoi saggi ricordiamo L’esperienza. Perché i neuroni non spiegano tutto (Codice, 2008; con Vincenzo Tagliasco), Consciousness and Object (John Benjamins, 2018).
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