Paolo Ferrari
De Absentiae Natura
Intorno alla nascita d’altro Universo
Prefazione di Gio Ferri
Postfazione di Luciano Eletti
O barra O Edizioni
Fin dal suo esordio con un Preludio che si presenta con i termini di Rimbalzo, Contrazione, Probabilità relativamente alla nascita del nostro Universo, il poema scopre il suo intendimento: narrare in forma di poesia le leggi scientifiche che disegnano e interpretano l’esistenza d’un universo qual è quello che abitiamo. Eventualmente d’un ulteriore mondo dell’esistenza possibile, che sta alla base del mondo consueto. Ma è privo di quell’evidenza eccessiva con cui solitamente l’universo tende a mostrarsi ai nostri occhi.
Siamo di fronte a un’Assenza e ad Absentia; con un ordito dei suoi versi di specifica invenzione s’investiga il cuore pulsante della natura, un poema ‘invasivo’ come dice nella prefazione Gio Ferri, un poema di circa 12.000 versi, ampio com’è ampio l’Universo, capace di autodeterminare i propri confini: la parola poetica, modulata da un fraseggio contrappuntistico continuamente variato – l’Autore è anche musicista e compositore – fa emergere in altro modo, nello stretto accoppiamento delle ‘scienze umane’ con le ‘scienze dure’, le teorie e le leggi che regolano il comportamento della natura che la fisica e la biologia già sono in grado di formulare. Si scopre da subito un universo che, ben diversamente da quanto si presenta alle nostre percezioni o al pensiero immediato, in realtà è. E sul limitare di questo suo essere già è altro da sé e si volge alla sua Assenza, o Absentia, e al suo potenziale divenire (altro da sé).
L’Assenza, l’alterità di cui questo poetare mostra la propria parola, capace di oscillare fin dalle sue radici – sono in fase di ricerca anche una sua esplorazione ed esplicazione orali – dischiudono e danno origine a un nuovo modo di concepire l’universo-mondo: disegnano un grande affresco che, nelle sue parti ora dichiarate, ora celate come dietro a un velo, prospetta un futuro possibile, già per altro in atto.
Paolo Ferrari, scienzato, umanista, artista e musicista, medico psicologo, studioso delle attività nervose superiori, in particolare dell’asistema in-assenza da lui per primo indagato. Dopo i lavori teorici e sperimentali, nel 1978 esordisce in campo letterario con il romanzo Paolo e il suo compagno senza morte per le Edizioni Apollinaire di Guido Le Noci. Seguono il poema Europa o l’Assenza (1994, l’opera Astratta Commedia (1998) vincitrice del Premio Navarro per il teatro 1998. Ha ottenuto il Premio Lorenzo Montano in due diverse sezioni (2008, Poesia inedita e 2013, Prosa inedita). Per O barra O escono In-morte Assente (2002), Le stanze di Rita. O dei mancanti universali (2006), la raccolta di aforismi/strofepensiero Homo-Abstractus (2012) e il volume I colpi del Nulla (2014).
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